Il responsabile della struttura It dell’area veneta, Roberto Lago, spiega quali sono le linee che stanno guidando il rinnovamento tecnologico della Pubblica amministrazione locale, in un’ottica di servizi sempre più mirati da offrire ai cittadini e alle realtà produttive.
La Provincia di Padova è una realtà che conta un milione di abitanti ripartiti su 104 comuni serviti da circa 500 dipendenti, di cui una trentina gestisce i sistemi informativi, supportati da una decina di collaboratori esterni. In passato esistevano diverse strutture informatiche (Ced) che si occupavano dei vari ambiti funzionali dell’amministrazione e degli enti collegati. In seguito allo sviluppo dell’infrastruttura informatica provinciale, portata avanti secondo i più moderni approcci offerti dalle nuove tecnologie, la Provincia “informatizzata” diventa propulsore del rinnovamento e promotore di servizi anche per i comuni che, progressivamente, decidono di usufruire di un patrimonio informativo sviluppato in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e di miglioramento dei servizi. In questo modo anche gli enti locali più piccoli, invece di rivolgersi a fornitori esterni, hanno preferito avvalersi dei contributi della Provincia, ponendo le basi di una relazione sempre più stretta e sofisticata, delineando un profilo procedurale sul genere dell’azienda estesa. Non è un caso, dunque, che oggi l’Amministrazione provinciale di Padova stia distribuendo ai comuni convenzionati i kit di firma digitale e i servizi di posta elettronica certificata e stia sviluppando una rete a larga banda per gli enti del proprio territorio. Negli ultimi anni la Provincia ha compiuto ulteriori investimenti sul fronte dell’Ict, creando nuovi servizi di back end e di front end, ponendo basi consolidate per l’e-government. Oggi la Pubblica amministrazione di Padova offre tutti i servizi tecnologici di rete agli uffici della Provincia e a quasi tutti i comuni convenzionati. In qualità di Internet Information Center, infatti, eroga servizi di connettività, di posta elettronica, di hosting, di help desk e di database a comuni ma anche a tutti gli istituti scolastici della Provincia. Oltre allo Sportello Unico per le imprese, per le scuole è stato appositamente studiato un progetto specifico, chiamato ScuolaNet, mentre sul fronte dell’immigrazione è stato aperto uno sportello dedicato. Insieme al progetto Biblioteche in Rete, sono stati messi a punto anche i progetti No Profit online, Agri-Help, Sistema Informativo Territoriale online, E-Government (progetto IpNet Veneto) nonché tutte le attività dell’Osservatorio statistico con la partecipazione al Sistema Statistico Nazionale (Sistan). Con Roberto Lago, che oggi è Cio della struttura It della Provincia di Padova, scopriamo com’è riuscito a traghettarla verso nuove realtà dipartimentali e qual è il futuro che l’attende.
Com’è cominciato tutto questo suo lavoro di rinnovamento?
“Sono arrivato un po’ per caso nella Pa di Padova. Dopo una laurea in ingegneria elettronica con una specializzazione in comunicazioni e reti ho lavorato qualche anno in un’azienda che si occupava d’automazione industriale. Nell’83 sono approdato in Provincia e ho cominciato a porre le basi di una rete locale antesignana delle attuali Lan basate su Ethernet, realizzata con i protocolli esistenti, sul genere di quelli utilizzati per la televisione di cui, in seguito, ha usufruito la nostra Università di Padova. Fin dai primi esordi, abbiamo sempre cercato di utilizzare la tecnologia nel pieno delle sue performance, sfruttandone tutte le potenzialità. All’inizio abbiamo preferito non appoggiarci a fornitori esterni, sviluppando know how e best practice all’interno. Per questo abbiamo creato un piccolo laboratorio di R&D interno, costituito da uno staff di esperti sviluppatori e tecnici hardware selezionati tra ex collaboratori esterni e dipendenti della Provincia, interessati a proseguire la strada dell’eccellenza tecnologica. Già nell’84, per esempio, abbiamo cominciato a utilizzare Oracle, a fare sviluppo software relativamente al nostro sistema amministrativo e poi sul versante pionieristico dei sistemi informativi territoriali. Dalla gestione della contabilità e paghe della Provincia siamo progressivamente passati a informatizzare tutti i comparti che costituiscono la realtà provinciale che è molto composita”.
In particolare, qualche esempio di nuovi progetti?
“Oltre ad aver realizzato progetti di semplificazione amministrativa, utilizzando strumenti di workflow management e di governo della struttura hardware e della rete telematica provinciale con i relativi servizi di assistenza utenti, abbiamo cominciato con la gestione completamente automatizzata delle applicazioni verticali del nostro ente: licenze di caccia e pesca, trasporti eccezionali, gestione autoscuole, autotrasporto e attività commerciali, tanto per citarne alcune. Per l’ambiente abbiamo sviluppato delle procedure informatiche ad hoc come, ad esempio, gestione dei catasti per il controllo degli scarichi, dei liquidi, delle emissioni gassose, dei rifiuti e tutte le autorizzazioni relative per lo stoccaggio, lo smaltimento e via dicendo. In pratica, abbiamo digitalizzato tutti i documenti relativi a queste procedure, aggiornando costantemente i dati. In un’ottica di knowledge management, in seguito abbiamo deciso di organizzare e rendere disponibili tutte queste informazioni attraverso un sito apposito che fa capo a un database di metadati. Abbiamo digitalizzato tutta la cartografia del territorio; in questo modo le informazioni con una valenza territoriale sono state collegate alla cartografia, così possiamo svolgere attività di monitoraggio e di controllo in modo puntuale e preciso su depuratori, centraline, strade, fiumi e tutti gli oggetti territoriali della Provincia. Tutte queste elaborazioni e i dati connessi sono stati estesi agli enti convenzionati a operare col territorio: i consorzi di bonifica e le autorità d’ambito ottimale del ciclo integrato dell’acqua e quelle dei rifiuti, così come le multiutility che offrono diversi servizi. Insomma, siamo diventati un importante riferimento dell’It pubblica non soltanto come base dati ma come know how informativo e technology sui progetti che, essendo multidisciplinari, coinvolgono diverse tipologie di competenze”.
Qual è la più recente realizzazione?
“Nel 2003 l’ortofoto digitale del terreno che, inserita nella cartografia digitale, dà la possibilità di avere una base aggiornata di riferimento ed eventualmente consentire l’aggiornamento speditivo del territorio, distribuita gratuitamente a tutti i comuni della Provincia. Questo permette di verificare le variazioni avvenute negli ultimi anni, offrendo informazioni utili non solo in vista di un condono edilizio ma anche per le azioni della protezione civile che così può avere una mappa dettagliata delle risorse disponibili nelle zone di interesse, a rischio o coinvolte in situazioni particolarmente critiche”.
Come potrebbe definire la filosofia della vostra Pubblica amministrazione?
“In generale si può dire che è quella di mettere a fattor comune le esperienze fatte per i vari enti: dallo scambio di skill e di applicazioni nasce un nuovo servizio o la possibilità di un ulteriore ampliamento degli orizzonti di utilizzo applicativo. Per esempio, secondo le nuove disposizioni, il 26 febbraio 2004 doveva essere l’ultima data del decentramento delle funzioni catastali, per cui i comuni avrebbero potuto assumersi l’onere e l’onore della gestione degli atti catastali, slittato di altri due anni. Noi stiamo dando appunto il supporto e la promozione necessari affinché i comuni della bassa padana che hanno iniziato questo processo possano rendersi autonomi e indipendenti. Grazie alla nostra rete informatica siamo riusciti a mettere uno sportello catastale nel Montagnanese. Attraverso questa prima azione di decentramento, abbiamo cominciato ad affrontare le problematiche annesse e connesse al trasferimento delle funzioni catastali; a fronte del know how tecnologico maturato grazie a questa prima sperimentazione, abbiamo cominciato a sviluppare altre applicazioni Web based per la consultazione del catasto in particolare e in generale dei dati territoriali. Questo è stato il primo step; il secondo è stato quello di inserire in questo progetto anche un altro ente che si occupa di catasto, ovvero i consorzi di bonifica e che per operare hanno necessità di avere una base dati catastale molto aggiornata. Triangolando l’expertise dei tre enti, attraverso un’azione consortile, abbiamo realizzato un sistema informativo territoriale distribuito dove le basi dati di ognuno restano nelle rispettive sedi, ma sono linkate tra loro attraverso applicazioni software specifiche. Oltre al supporto tecnologico, alla Provincia spetta un po’ il ruolo di coordinatore dei progetti che nascono comunque dalla sinergia dei vari player in gioco. La bontà delle soluzioni ha spinto anche i comuni dell’Alta padovana a interessarsi al progetto che oggi stiamo appunto estendendo agli enti interessati, definendo nuove strategie di sviluppo che vedono sempre più l’integrazione e le sinergie come fattori chiave di successo”.
Sul fronte del decreto legislativo 445 del 2000, ovvero il testo unico sulla documentazione amministrativa, come state procedendo?
“Il processo di rinnovamento nella gestione delle pratiche amministrative e degli atti prevedeva alcune scadenze proprio entro la fine del 2003, come ad esempio il protocollo informatico a norma Aipa, non soltanto per migliorare la gestione dei dati ma anche per offrire garanzie di trasparenza e di sicurezza sulla qualità dei dati a tutela dei cittadini e delle imprese. Con il primo gennaio 2003 abbiamo messo a norma gli uffici interni dell’ente provinciale attraverso un protocollo informatico che prevede la scansione e, dunque, la digitalizzazione di tutti i documenti e atti presenti su supporto cartaceo. Oggi i nostri sistemi di archiviazione possono gestire tutte le tipologie di documento/atto che sono instradate attraverso procedure tradizionali, ovvero con flussi ancora cartacei, oppure attraverso procedure digitali, che quindi integrano tutti gli strumenti introdotti dal Dpr 445/2000, come firma digitale, posta elettronica sicura e/o certificata, fax server, gestione documentale integrata e così via. Oltre alla gestione della firma elettronica, ormai operativa su procedure che interessano tutto l’ente, siamo stati tra i primi in Italia ad attivare la casella di posta certificata, quella che offre anche una ricevuta di ritorno elettronica, che ha pieno valore giuridico. Si tratta di servizi che vengono offerti anche a tutti i comuni che ne fanno richiesta. Per dare un’idea, a oggi abbiamo erogato il servizio di casella di posta a oltre 2.200 clienti. Un nostro staff di esperti va a implementare queste soluzioni on site, svolgendo anche attività di formazione sull’utilizzo di queste nuove risorse. In particolare, per l’attività di education, la Provincia ha svolto un ruolo trainante nell’attività di formazione professionale rivolta a questi settori strategici: parte delle attività di formazione si svolgono presso questi centri con i professionisti Ict della Pa in qualità di teacher, mentre una parte vengono svolti attraverso società specializzate convenzionate. Ormai i progetti sono davvero tantissimi ed è impensabile riuscire a gestire tutte le attività contando esclusivamente sulle risorse interne. Anche per questo abbiamo attivato un servizio di help desk e un call center con 6 persone, che offrono il supporto necessario a un parco di utenti sempre più consistente. Dal momento che eroghiamo servizi anche all’esterno, ci siamo certificati Iso 9000 nel 2002 e l’abbiamo mantenuta nel 2003, adeguandola alle Vision 2000 e questo su tutta l’attività relativa al comparto informatico, dall’assistenza tecnica alla progettazione e sviluppo”.