Il governo cinese ha bloccato Google e Altavista

Per impedire l’accesso a materiale sovversivo e potenzialmente pericoloso per il partito comunista, chi in Cina vuole consultare uno dei due motori di ricerca è reindirizzato su altri siti Web

11 settembre 2002 Il governo cinese si sta comportando in modo
decisamente anomalo. Qualche giorno fa aveva bloccato l’accesso al motore di
ricerca Google e ora ha esteso il blocco anche ad Altavista. La motivazione
addotta per questo drastico intervento è che l’utilizzo di determinati motori di
ricerca potrebbe consentire la consultazione di materiale sovversivo e
potenzialmente pericoloso per il partito comunista. Ricordiamo a tal proposito
che lo scorso marzo, in accordo con le legislazioni locali, Yahoo aveva
autonomamente deciso di bloccare l’accesso ad alcuni siti.


In realtà le recenti decisioni del governo cinese non sono altro che le
ultime mosse all’interno di una strategia volta al controllo di Internet
iniziata già nel 1995, quando fece installare filtri Ip per regolare l’accesso
ai primi siti commerciali. Quello che invece è singolare, è che ora il traffico
verso Google o Altavista non solo è filtrato ma viene addirittura reindirizzato
su altri siti Web. Ed è proprio questo aspetto che ha avviato una serie di
infuocati interventi da parte di chi regola, controlla e gestisce
l’organizzazione della Rete. Uno di questi interventi è venuto da Bruce Tonkin,
il chairman del Names Council della Domain Name Supporting Organization presso
l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). Tonkin ha detto:
“L’azione del governo cinese è una violazione dell’approccio universale. Non si
può cambiare il sistema Dns”.


Ma con il congresso del partito comunista alle porte (si svolgerà a
novembre), i governanti cinesi fanno orecchie da mercante e vanno dritti per la
loro strada. Come era facile pensare, però né Goggle né Altavista se ne sono
stati a guardare inerti e così hanno in qualche modo ripristinato il servizio.
Infatti, si possono effettuare ricerche sfruttando questi due motori
collegandosi a siti che non sono filtrati, come per esempio Raging.com ed
Elgoog. Quest’ultimo è un vero e proprio mirror di Google: infatti tutto è
scritto al contrario e anche le ricerche si effettuano scrivendo al
contrario.

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