Il G8 prosegue fra avvertimenti e dibattiti

Due avvenimenti hanno segnato la prosecuzione del vertice G8 di Parigi. Da un lato, le imprese private si sono dichiarate ostili a qualsiasi forma di "coregulation" per gestire la cybercriminalità e, dall’altro, un ammonimento in direz …

Due avvenimenti hanno segnato la prosecuzione del vertice G8 di
Parigi. Da un lato, le imprese private si sono dichiarate ostili a
qualsiasi forma di "coregulation" per gestire la cybercriminalità e,
dall’altro, un ammonimento in direzione contraria è arrivato dal
presidente della repubblica francese, Jacques Chirac.
Le aziende del settore sono uscite allo scoperto usando la leva dei
gruppi di pressione, nei quali si raccolgono i maggiori attori del
mondo Internet, per fissare le proprie regole nelle azioni contro la
criminalità via Rete. Secondo, ad esempio, il Global Internet
Project, che raduna vari produttori di software e rappresentanti
delle telecomunicazioni e della finanza (Ibm e Netscape, fra gli
altri), i poteri in campo non devono necessariamente avere un ruolo
d’impulso, ma, al contrario, dovrebbero mostrarsi attenti alle
evoluzioni tecnologiche che arrivano dal settore privato. Lo Stato,
in sostanza, serve a reprimere le infrazioni già compiute e a
trasmettere (quindi omologare) le richieste formulate dagli attori
del mercato. Sempre secondo il citato organismo, sarebbe fortemente
auspicabile che i poteri pubblici si associno in futuro agli sforzi
già in atto nel settore privato.
Un’altra lobby, l’Internet Alliance (che comprende anche America On
Line, Microsoft e Ibm) ha pubblicato un libro bianco, nel quale
denuncia il rischio di dover collaborare alla realizzazione di
inchieste giudiziarie nelle quali siu constata la mancanza di
esperienza e conoscenza delle forze di polizia. "Questa confusione
di ruoli fra governi e settore privato è inaccettabile e potrebbe
avere conseguenze estremamente deprecabili"
, si legge nel
documento.
A riaffermare il peso e il ruolo delle istituzioni, ci ha pensato
Jacques Chirac, il quale ha affermato che "per prevenire e
reprimere il crimine, le nostre società democratiche non conoscono
che un solo attore legittimo, lo Stato, e un solo metodo,
l’applicazione della legge"
. Dunque, la "coregulation" rimane la
ricetta giusta, secondo il presidente francese, con imprese e
organismi pubblici fianco a fianco al servizio della legge.

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