Il futuro si chiama Android?

settembre 2008 Google ha sorpreso molte volte mercato e analisti con la capacità d’innovare e creare servizi in Rete di grande interesse. Il suo impegno nel settore mobile nasce l’anno scorso con l’annuncio di Android: piattaforma open source per telef …

settembre 2008

Google ha sorpreso molte volte mercato e analisti con la capacità d’innovare e creare servizi in Rete di grande interesse. Il suo impegno nel settore mobile nasce l’anno scorso con l’annuncio di Android: piattaforma open source per telefoni cellulari basata sul sistema operativo Linux e affidata al controllo della Open Handset Alliance (che oltre a Google ha tra i membri Htc, Intel, Motorola, Qualcomm, T-Mobile, Nvidia e altri). Nel novembre 2007 l’Oha ha rilasciato in versione preliminare il software development kit che comprende tutte le componenti fondamentali per creare applicazioni, compreso un emulatore dei dispositivi mobili che, al momento, non esistono ancora.

L’Sdk può essere usato sui comuni sistemi x86 basati su Windows, MacOs o Linux e, attraverso un plug-in, può essere integrato con l’ambiente di sviluppo Eclipse.
Come sponsor del progetto, Google ha lanciato negli scorsi mesi un concorso a premi per stimolare lo sviluppo delle applicazioni. A maggio sono stati selezionati i primi 50 progetti che hanno ricevuto ciascuno 25.000 dollari. Purtroppo nessuno italiano, per via dell’inconciliabilità del concorso con le normative nazionali.
In occasione del Mobile World Congress di febbraio sono stati mostrati i primi prototipi di apparati mobili Android basati su processore Arm.

Tra i produttori che hanno espresso interesse per la piattaforma ci sono Samsung e Lg Electronics che hanno promesso rilasci entro fine anno.
La piattaforma Android ha suscitato molto interesse, ma anche critiche da parte degli osservatori. A cominciare da quella di contenere parti di codice proprietario nell’Sdk, supportare solo il linguaggio Java, in una versione che non rispetta gli standard Java Se e Me e le relative librerie, rendendo, quindi, incompatibili le applicazioni.
Molti problemi sono chiaramente legati all’attuale immaturità del sistema.
Per quanto riguarda l’openess dell’Sdk, Google ha dichiarato di voler adottare la licenza Gpl per tutte le componenti.

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