Il fumoso futuro del mobile

Chiuso un Cebit sottotono, è arrivata l’alleanza paneuropea Freemove, della quale fa parte anche Tim. Intenti e vantaggi per l’utente, però, sono poco chiari.

1° aprile 2004 La relativa pochezza di novità viste al recente Cebit
e la nascita dell’alleanza Freemove consentono di tracciare un quadro pieno di
punti interrogativi sugli sviluppi nel campo delle comunicazioni mobili.
A
Hannover si attendevano concretizzazioni sul fronte 3G che sono arrivate in modo
molto parziale.
A breve distanza, va registrata la definizione di nome e
obiettivi del consorzio deciso già nel 2003 da Tim, T-Mobile, Telefonica Moviles
e Orange.
Al di là della volontà dei quattro carrier di fare fronte comune
contro Vodafone, al momento non è chiaro se da questo raggruppamento possa
sorgere un mega-operatore europeo, magari con qualche buona notizia per il
consumatore sul fronte della chiarezza tariffaria o del roaming.
Ma c’è fame
di business e questo, di solito, non è un buon segno.

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