Il fenomeno netbook colpisce l’Italia

I dati Sirmi relativi al secondo trimestre mettono ben in evidenza il peso e la portata del fenomeno netbook sull’intero ecosistema Ict.

Sono i netbook i veri protagonisti del secondo trimestre dell’Ict italiana.
Il dato emerge chiaro dai numeri presentati oggi da Sirmi e relativi, per l’appunto, al periodo che va dal mese di aprile alla fine del mese di giugno.
Nel periodo in esame, sostiene la società, sono stati 241.000 i netbook venduti, contro i 19.000 dei tre mesi precedenti. Un numero impressionante, se si pensa che nello stesso periodo i desktop per il mondo consumer non hanno superato le 170.000 unità.

I 241.000 netbook appartengono, per altro, a soli tre fornitori: Asus, che qualche settimana fa ha dichiaratori averne commercializzati 150.000 nel periodo in esame, Olidata e Acer. In quest’ultimo caso, va precisato, si tratta delle macchine che la società ha già consegnato a Tim nel quadro di un’offerta congiunta al via in queste settimane.

A livello di giro d’affari, va precisato anche questo, i netbook hanno rappresentato qualcosa come 66,5 milioni di euro, laddove i 311.000 notebook consumer commercializzati nello stesso periodo hanno rappresentato un giro d’affari di 168,4 milioni di euro.

Complessivamente, nei tre mesi secondo Sirmi si sono venduti 1,453.100 milioni di pc, con una crescita del 31,4% rispetto al pari periodo dell’anno precedente. Al netto del fenomeno netbook, tuttavia, la crescita si ridimensiona e pesantemente, attestandosi al 9,6%.
In valore si parla di 934 milioni di euro, in crescita del 5,2%. Al netto dei netbook, la crescita prende segno negativo e si traduce in un calo del 2,3%.

Per quanto concerne l’intero mercato Ict, l’analisi di Sirmi parla di complessivi 16.552.4 milioni di euro, in crescita del +3,3% rispetto all’anno precedente.

L’incremento sale al 4,6% se si esamina la sola It, che rappresenta una spesa di 6.012,3 milioni di euro.
I restanti 10.540,1 milioni vanno ad appannaggio delle Tlc, che chiudono il trimestre con una crescita del 2,6%.
Le cifre più positive sono quelle che si riscontrano sul fronte dell’elettronica di consumo: +5,7% per 2.483 milioni di euro.
Interessante, in questo scenario, è una lettura su base sequenziale delle cifre. Il secondo trimestre mostra dei segnali di recupero rispetto al primo, chiuso con percentuali di crescita complessive inferiori all’1%, se non addirittura negative come nel caso delle Tlc.

Palmares delle performance spetta all’hardware, che riesce a mettere a segno un +7,2% a 2.329,5 milioni di euro, seguito dalle Tlc mobili, con il loro +4,5 a 5,759,5 milioni di euro.
Il software, dal canto suo cresce complessivamente del 4% a 1.029,6 milioni di euro, con performance particolarmente positive per middleware e tool, che registrano un +6,3%.

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