Il diritto all’oblio? Irrealizzabile secondo Vinton Cerf

Secondo il teorico di Internet, il diritto all’oblio è irrealizzabile e potenzialmente molto nocivo per la Rete e per i contenuti che con essa vengono quotidiniamente veicolati.

Vinton Gray “Vint” Cerf  è considerato uno dei patriarchi della rete Internet: insieme con Bob Kahn, inventò il meccanismo alla base del funzionamento del protocollo TCP/IP. Classe 1943, originario del Connecticut (Stati Uniti), è una di quelle personalità che godono di maggiore stima a livello mondiale (l’Università di Pisa ha conferito nel 2006 una laurea honoris causa a Cerf) e le cui parole, quando pronunciate, sono spesso pesanti come macigni.

A margine della presentazione di Life Online, un museo allestito nel Regno Unito che ha come obiettivo quello di mostrare la nascita della rete Internet a partire dalle sue origini, Cerf si è espresso su quella che considera una vera e propria minaccia per la libertà di espressione online e la libera circolazione delle informazioni: le normative sul “diritto all’oblìo” al vaglio dell’Unione Europea.

Secondo il commissario europeo Viviane Reding, tutti i cittadini dovrebbero avere il diritto di richiedere la rimozione di informazioni che li riguardino dalla Rete.
In altre parole, ad esempio, non dovrebbe essere più possibile trovare informazioni su di una persona attraverso l’uso di un normale motore di ricerca se questa persona non desidera più che ciò sia permesso.

Cerf ritiene, invece, che il “diritto all’oblio” sia qualcosa di irrealizzabile e potenzialmente molto nocivo per la Rete e per i contenuti che con essa vengono quotidiniamente veicolati. Se qualcuno pubblica un libro, questo non può essere facilmente ritirato: nelle librerie di tutto il mondo se ne troverà sempre qualche copia. L’informatico statunitense continua la sua analisi paragonando la richiesta di rimozione dei contenuti correlati ad una persona come la richiesta di estromettere un oggetto dall’interno di un’abitazione. Qualcosa di assurdo ed improponibile, afferma Cerf.

Non potete uscire di casa ed andare alla ricerca di contenuti da rimuovere sui computer della gente solo perché volete che il mondo si dimentichi di qualcosa. Non penso che sia praticabile“, ha dichiarato Cerf.

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