Il Direttore Affari Legali e Societari/ La Scheda

Normative di riferimento e aree di rischio connesse sono i binari entro cui si muove l’attività del General counsel, con una visione aziendale a 360 gradi

Una funzione chiave
Nella sua accezione più riduttiva, questo ruolo richiama il profilo di Giurista d’Impresa. Ed è questa la denominazione in uso anche a livello di associazione di categoria (Aigi). In realtà, qui ci si riferisce al profilo “evoluto” ed estensivo del ruolo di Giurista, in imprese medio- grandi, che viene solitamente definito “Direttore degli Affari Legali e Societari” oppure, in versione internazionale, “General Counsel”.

Un equilibrio continuo tra codici e bilanci
Il giurista d’impresa è un professionista abituato ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte e delle proprie azioni. Operando in un contesto aziendale in cui le scelte, per definizione, sono demandate al management operativo, deve riuscire a coniugare la funzione autonoma di un advisor con le caratteristiche proprie del manager d’azienda. Inclusa quella di una attenta gestione dei costi della Funzione, bilanciati tra risorse interne e consulenti legali esterni.

L’etica professionale come stella polare
Ha una costruzione mentale, una formazione e un’esperienza che lo portano sempre a pensare ed agire secondo regole etiche. La parola “etica” è automaticamente collegata alla sua professione. Questo significa che le capacità professionali poste al servizio dell’impresa sono sempre ispirate a rigorosi principi etici e norme comportamentali.

Mantiene un punto di vista indipendente
Il giurista d’impresa è chiamato a garantire e mantenere le attività aziendali all’interno dei limiti imposti dalla normativa di riferimento, eliminando o riducendo al massimo le aree di rischio, anche a costo di produrre un eventuale limite all’immediato raggiungimento di obiettivi economici dell’azienda o del management.
Esistono, oggi, numerose aree di rischio connesse, per esempio, alla business security, in cui si è esteso il potere ispettivo e sanzionatorio degli organismi di Vigilanza, che richiedono, quindi, un attento monitoraggio e una rigida sorveglianza da parte del Direttore degli Affari Legali.

È propositivo
Ha capacità di anticipare e identificare l’insorgere del problema, rendendo edotti e consapevoli, per tempo, i vertici aziendali: per esempio, a proposito dell’impatto di normative comunitarie, degli effetti dell’armonizzazione delle norme nazionali imposti dalla Ue, o in relazione alle regolamentazioni di fenomeni correlati alla vita dell’impresa, oppure ancora alla sensibilizzazione su sviluppi normativi esogeni (ambiente, antitrust, regolamentazione Borse, bilanci).
In particolare, deve aver anche maturato esperienza nel settore tributario, poiché praticamente tutte le iniziative dell’impresa hanno effetti fiscali; in questo settore è pertanto molto importante il lavoro di prevenzione e di indirizzo. Il giurista d’impresa, pur non avendo ancora la facoltà di difendere nei giudizi ordinari l’azienda (salvo il caso degli Albi speciali: Enel, Eni, etc.) è stato recentemente autorizzato a rappresentare la propria impresa presso le Commissioni tributarie.

Partecipa al processo decisionale del management
Prende parte alle trattative negoziali dell’azienda sin dall’inizio ed è, quindi, in grado di proporre alternative sul modello o sul contenuto degli accordi, a maggior tutela dell’impresa. Ciò rappresenta un’evoluzione della funzione rispetto al passato, quando il management operativo si rivolgeva al giurista solo per validare accordi commerciali già raggiunti, oppure nel momento in cui il problema era già insorto. Questo era spesso fonte di maggiori costi, derivanti dalla riapertura della fase negoziale per ridefinire i contenuti o, peggio ancora, dalla necessità di abbandonare il progetto già in fase di lancio, qualora la “tenuta” legale non fosse garantita. In questo senso, si può dire che il General Counsel partecipa al risultato economico d’impresa, suggerendo alternative “cost-efficient” o generando sopravvenienze attive.

Ha capacità di sviluppare il suo team
Non solo sa come lavorare in squadra, ma sa creare un team di professionisti nell’ambito dell’azienda. In realtà, egli saprà costruire o rimodellare e gestire un team interno multi- specialistico: diritto Societario, Lavoro, Proprietà Intellettuale, Commerciale, Fiscale, Estero etc. Saprà anche dotarsi del supporto di professionisti esterni, costituito da studi legali accreditati, da mobilitare prontamente ed a costi preventivati, quando e se necessario.

Da chi dipende
In massima parte, dipende dal Capo Azienda. Talvolta, nelle holding o nei Conglomerati, può dipendere da uno dei Direttori Generali o dei Co – Amministratori Delegati preposti ad un certo numero di responsabilità che includano gli Affari Legali e Societari. La funzione può essere anche “sdoppiata”: da un lato, la responsabilità degli Affari Societari e Segreteria del CdA può implicare funzioni di “indirizzo” e riportare quindi spesso al Presidente, che del CdA ha il “potere di Agenda”; dall’altro, separatamente, la Funzione Affari Legali Generali, più operativa, è normalmente a riporto dell’Amministratore Delegato o del Direttore Generale.

Ha conoscenze a 360 gradi
Le sue competenze spaziano nei vari settori del Diritto: dalla contrattualistica agli accordi tra i soci, dalla formazione di Consorzi tra Imprese agli accordi commerciali internazionali, dalla Proprietà Intellettuale alle problematiche Corporate, dal Diritto del Lavoro al Contenzioso Civile, al Diritto Commerciale, Amministrativo e Penale. Inoltre, il General Counsel dovrà avere conoscenza di tutti gli aspetti e di tutte le attività dell’azienda, così da poterne analizzare – se necessario – i risvolti di pertinenza giuridica. In altre parole, in una rappresentazione “a torta” , il General Counsel deve possedere conoscenze a 360 gradi.


A cura di Giuseppe Campellone e Giovanni Perri, Managing Partners Cornerstone International Group

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome