Il dinamismo dell’e-Scm coinvolge tutta l’impresa

Il Supply chain management aperto al Web presuppone uno spiccato adattamento al cambiamento di tutta l’organizzazione. Si basa sull’integrazione delle componenti di sistema informativo e delle applicazioni di produzione. La logica si estende anche alle terminazioni Crm.

Alcuni giovani stilisti sono stati inviati nei quartieri più “trendy” europei per comprendere le tendenze della moda, si sono ispirati per la creazione dei modelli, li hanno disegnati e gli articoli prodotti sono distribuiti in tutti i magazzini affiliati. Il tutto nel giro di 15 giorni. Così la catena spagnola di abbigliamento Zara è riuscita a rinnovare la propria gamma d’offerta. La procedura utilizzata da Zara per produrre i nuovi modelli rappresenta un sistema di e-Scm (e-Supply chain management). La società iberica, infatti, ha deciso di affidare diversi compiti in outsourcing a una rete di laboratori affiliati e di piccoli fabbricanti esclusivi. Per minimizzare i tempi di immissione sul mercato dei prodotti, Zara è arrivata persino a dotare di tecnologie e mezzi logistici i piccoli fornitori tecnicamente “sotto-equipaggiati”.


Un progetto di questo genere, che si basa sulla perfetta padronanza dell’organizzazione dell’impresa, è comunque vincolato a fattori finanziari e tecnologici. Questa ottimizzazione, che si estende dalla catena di approvvigionamento al processo di fabbricazione, fa ricorso a un miglioramento della distribuzione e alla massima pianificazione di tutte le attività dell’impresa. L’obiettivo è unico: ottimizzare tutti gli step della catena del valore dell’impresa, dalle relazioni con i fornitori fino al cliente finale. Questo concetto di globalizzazione della catena logistica esteso alle relazioni clienti-fornitori via Internet fa ricorso sia al Supply chain management, sia, secondo l’opinione di i2 Technologies, all’Srm (Supply relationship management) per la parte fornitori, all’Scm (Supply chain management) per la parte riservata all’azienda e al Crm (Customer relationship management) per i clienti.


A seconda del settore di attività (grande distribuzione, chimica, componentistica o dotcom), il concetto di Scm non riguarda le stesse problematiche, né lo stesso approccio metodologico e nemmeno le stesse utility da implementare.


Rapidità di cambiamento


Si è capito, ormai, che è importante spingere l’insieme dei partner a collaborare per prolungare i processi dell’impresa verso i partner stessi, i fornitori e i clienti. Una buona strategia Scm deve associare i fornitori dell’impresa, quelli degli stessi fornitori, i clienti e i loro clienti. Deve favorire la circolazione dei flussi di informazione tra tutti gli anelli della catena. Ma come è possibile arrivare a questo? Attraverso l’integrazione di una precisa comprensione delle priorità del clienti con la propensione a rispondervi. La e-Scm assicura un legame rapido e flessibile nella configurazione dei prodotti o dei servizi attesi dagli acquirenti via Web. La e-Scm, quindi, include tutti gli aspetti logistici, dalla pianificazione delle risorse fino al collegamento dei prodotti, passando per le previsioni, la progettazione e la fabbricazione, il tutto tenendo presenti le esigenze del cliente. Ciò impone la necessità di integrare tutte le componenti essenziali dell’impresa, sia che si tratti della produzione (Erp), della logistica (Scm) o delle relazioni con i clienti (Crm).


Prendiamo ad esempio un’azienda che ha messo a punto una soluzione di gestione globale della catena logistica. Quando un ordine arriva sul Web, parte un’interrogazione all’applicazione che si fa carico della logistica per verificare la disponibilità dei prodotti e le informazioni sono trasmesse all’applicazione che si occupa dell’approvvigionamento al fine di alimentare automaticamente gli stock. Se l’articolo è disponibile, il fornitore contattato trasmette i termini di consegna. L’acquirente Web è in questo modo tenuto automaticamente informato dello stato dell’ordine. Tutta l’operazione è gestita automaticamente senza dover ricorrere alla bolla d’ordine cartacea o alla verifica da parte del responsabile del magazzino della disponibilità dell’articolo attraverso l’interrogazione su Erp. L’e-Scm, quindi, ha la vocazione di gestire la produzione attraverso la domanda. Tale procedura comporta la globalizzazione dei flussi finanziari, fisici e informativi, e la pianificazione dei processi di acquisto, produzione e distribuzione. Storicamente, l’Scm è stata riservata ai grandi gruppi dei settori industriali tradizionali e realizzata attraverso sistemi Edi, che hanno obbligato le imprese a sviluppare, volta per volta, gli scambi di informazione. Questa metodologia è pesante e limitata ai partner con i quali l’azienda ha sviluppato un’interfaccia di comunicazione. L’Edi gestisce operazioni come l’acquisizione ordini. Il problema, quindi, è fare un sistema dove i dipartimenti dell’impresa e i fornitori possano comunicare con l’Erp. A tal fine non è necessario rifare il sistema informativo: basta che il software usato abbia un gateway Xml.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome