Il digitale a difesa del territorio: il caso Telnext

La realtà chiavennasca si fa case history per convincere i talenti a investire su se stessi, nel locale.

La chiavennasca Telnext ha organizzato la prima edizione di “Fuori il talento che l’è marz“, manifestazione di orienteering digitale che ha coinvolto una trentina di talenti della provincia di Sondrio e dell’Alto Lago.

Ne è risultato che per la maggioranza dei giovani laureati le ambizioni del post-diploma sono tutte rivolte alla ricerca di esperienze professionali qualificanti e formative, ma il confronto con l’offerta del mondo del lavoro locale costringe tutti al compromesso.

Per i giovani talenti ritornare in valle dopo la laurea significa apportare un ridimensionamento delle proprie aspettative professionali.

L’alternativa rimane il trasferimento, scelta che depaupera di risorse umane il tessuto locale.

Telnext, tramite se stessa, ha voluto testimoniare loro come per un’impresa che si occupa di innovazione digitale, scegliere di restare rappresenti un asset concorrenziale e non un limite.

Il presidente di Telnext, Marco Balgera, ha rivelato che negli ultimi anni lo nostro staff è cresciuto da 7 a 18 unità, con un’età media di poco superiore ai 30 anni e che sono state sostenute diverse start-up.

Le new-entry sono figure qualificate, originarie del territorio, che al termine della laurea si erano visti obbligati a intraprendere un percorso professionale lontano da casa e a cui è è stata offerta la possibilità di tornare sul territorio per condurre progetti innovativi.

Concretamente, “Fuori il talento che l’è marz” ha avuto lo scopo di dare ai neo-laureati l’opportunità di partecipare a tre progetti di visual design, comunicazione digitale e project management.

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