Il Digital divide esiste anche a Milano

Assintel organizza una serie di incontri sul territorio per addestrare le microimprese all’utilizzo di Internet

Non bisogna andare tanto lontano per capire cos’è il digital divide. Basta
girare per Milano e l’hinterland e si scopre che le aziende senza pc esistono
anche qui, nel cuore produttivo del Paese. La conferma arriva da un’indagine
Assintel che finalmente ha cercato di capire cosa succede nelle
microimprese
da zero a dieci dipendenti che valgono il 95%
delle aziende italiane, ma sono invisibili alle statistiche. Anche quelle
realizzate da Istat ed Eurostat.


I risultati sono tali che l’Associazione delle imprese che operano nell’Ict
ha deciso di dare il via al Progetto Digital Divide che prevede corsi di
Internet gratuiti
che inizieranno con un paio di appuntamenti l’8 e il
15 settembre a Milano e proseguiranno con altre sei date sul territorio della
Provincia. Il secondo intervento prevede altri incontri dove sarà presentata
l’indagine realizzata da Freedata per Assintel che costituirà lo spunto per
discutere con le aziende dei problemi legati all’inserimento di
soluzioni Ict
in azienda. L’indagine che ha messo tanto in allarme
Assintel riguarda un migliaio di aziende dell’area di Milano, che corrispondono
a un universo di circa 196.000 imprese, che operano nel commercio all’ingrosso,
dettaglio, servizi e pubblici esercizi.


Le aziende coinvolte nell’indagine hanno una spesa in dotazioni informatiche
pari a 370 milioni di euro per una media di 1.800 euro per impresa e 680 euro
per addetto. Per il 2005 è prevista una crescita del fatturato di queste aziende
del 3,9% e una diminuzione della spesa It di un paio di punti percentuali. In
pratica, secondo Freedata, esistono tre gruppi di imprese: no-tech,
low-tech e high-tech
. Il primo gruppo vale il 18% del campione (circa
35.000 imprese) e non possiede neanche un pc. Commercio al dettaglio e pubblici
esercizi sono i settori meno informatizzati con il 50% delle aziende senza
computer. Il 50% delle aziende intervistate rientra nel gruppo delle low-tech
che hanno almeno un pc, ma dell’informatica fanno un uso essenziale.


Applicativi tipo Office, per videoscrittura e un po’ di contabilità, Internet
per la posta elettronica e il reperimento di informazioni esauriscono le
attività di questo tipo di aziende per quanto riguarda l’Ict. Il gruppo hi tech
comprende il 33% del campione e ha fato ingresso nel mondo delle aziende
tecnologiche grazie all’acquisto di un server. L’avanguardia
delle microimprese è dotata anche di database e di programmi per la gestione del
magazzino e la logistica. Su Internet trovano comodo l’e-banking e alcune si
sono lanciate addirittura verso l’e-commerce.

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