Il dato in laboratorio

Il Cio di Bracco ha implementato tra le proprie sedi internazionali una San per centralizzare la gestione delle risorse.

Quello della diagnostica per immagini è un settore innovativo della scienza medica moderna. È questo il comparto di punta in cui opera Bracco, gruppo internazionale, presente in 115 paesi di tutto il mondo. Le sue attività principali consistono nello studio, realizzazione e commercializzazione di mezzi di contrasto e soluzioni per la diagnostica attraverso le immagini. In Italia, la divisione Farmaceutica si occupa anche di prodotti etici e da banco. La ricerca della società si sviluppa su tre centri, localizzati a Milano, Ginevra e Princeton (New Jersey). L’organizzazione, per quanto riguarda la gestione delle risorse tecnologiche, si sviluppa in due sedi principali.


«L’It di Milano – racconta Marco Maioli, responsabile It del Gruppo Bracco -, presidia le sedi europee e coordina le attività delle sedi di Princeton e del Nord America».


Dal 1998, quando è stato implementato Sap R/3, l’infrastruttura It si è evoluta, tanto che oggi, a livello europeo, esistono 140 server basati su Windows 2000 e 2003. «Circa 120 – continua Maioli – sono installati nel data center di Milano, mentre altri venti sono sparsi nelle sedi periferiche». L’uniformità degli ambienti applicativi ha consentito, comunque, di gestire un’infrastruttura piuttosto complessa con un numero di risorse abbastanza contenuto. «Nella fase più recente – spiega ancora Maioli -, abbiamo centralizzato la gestione delle risorse, escludendo dall’architettura l’ambiente mainframe notevolmente ridotto, implementando tra l’altro una Storage area network, inizialmente basata su un sistema Emc Clariion Fc4700». L’operazione ha riguardato, oltre alle macchine Sap, anche i server di posta elettronica e il file system. «È stata adottata un’infrastruttura con soluzioni di clustering, necessaria per garantire alle varie unità il livello di operatività richiesto – precisa il manager -. Complessivamente, gli utenti dei nostri sistemi nel mondo sono 2.000, di cui più di 800 nella sola sede meneghina».


Nel corso del 2004, i sistemi It di Bracco sono stati oggetto di un’ulteriore modifica, che ha visto l’implementazione dei nuovi Clariion Cx600, corredati del software utile ad accelerare le procedure di backup e recovery. «La seconda macchina – aggiunge Maioli -, è il nucleo della soluzione di disaster recovery di campus. Questa scelta ci garantisce alcuni vantaggi, tra i quali il contenimento dei costi dell’operazione». Per realizzare tale soluzione, in modo adeguato alle effettive esigenze, Bracco ha suddiviso tutti i servizi interni in tre categorie, in base alla criticità e, quindi, alle necessità di ripristino più o meno immediate. I servizi più critici sono appoggiati su San o sono in corso di migrazione. «La tendenza alla centralizzazione dell’infrastruttura continua – conclude il manager – anche con l’implementazione di soluzioni di virtualizzazione, che sono basate su tecnologia VmWare (società del gruppo Emc -ndr)». Quindi, il prossimo passaggio consisterà nella riduzione dei server fisici con un passaggio a quelli virtuali: per consentire una maggiore facilità di gestione e il ripristino dell’operatività in caso di problemi.

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