Il consolidamento su una San

L’esperienza di Cartiere Fedrigoni, che ha realizzato l’integrazione e la migrazione su Sap del Ced e della produzione.

Cartiere Fedrigoni è un gruppo nazionale con una forte presenza all’estero, che vanta una presenza secolare nel settore della lavorazione della carta. Si tratta di una realtà con una forte spinta internazionale, da sempre all’avanguardia tecnologica. L’esigenza di integrare le procedure, le infrastrutture It e la gestione in un insieme omogeneo di hardware e software si è, poi, abbinata a un processo di migrazione dei sistemi operativi da Novell a Microsoft e all’adozione, sull’intera scala aziendale, dell’ambiente Sap, sia per gli aspetti più strettamente connessi alla produzione che all’amministrazione. "Le attività svolte – precisa Carlo Oleotto, direttore dell’infrastruttura Ict di Cartiere Fedrigoni – sono la prosecuzione di una storia che contraddistingue l’azienda da parecchi anni, con un’organizzazione piuttosto ramificata e distribuita sul territorio e la complessità di struttura che ne consegue. Per questo motivo, abbiamo sempre avuto necessità di soluzioni It particolarmente robuste, adatte a gestire un’organizzazione distribuita, che conta la sede e un magazzino centrale nel veronese, 3 stabilimenti, 14 filiali in Italia oltre a 7 filiali all’estero".


L’esigenza era latente da tempo, ma il fattore che ha innescato il processo di rinnovamento è stato l’acquisizione di Cartiere Miliani e Fabriano, avvenuta quattro anni fa. Ciò ha spinto la società a delineare un’architettura informatica con prestazioni avanzate, in grado di supportare le evoluzioni previste e di creare delle sinergie, con la possibilità di riportare all’interno una gestione che, nel caso delle Cartiere Fabriano, era stata data in outsourcing. Il risultato è stato una forte omogeneità infrastrutturale, sia per quanto concerne i server e lo storage che per le connessioni di rete e le applicazioni. È stata definita una strategia di migrazione dell’intero sistema It verso Sap, con l’obiettivo primario di unificare le piattaforme applicative delle aziende del gruppo. Il primo passo è stato quello di creare, presso il Ced della sede di Verona, un unico polo dove far risiedere il gestionale. Su questa piattaforma, è stata trasferita l’utenza di Cartiere Miliani e Fabriano, già da diversi mesi, con grande soddisfazione. "L’infrastruttura doveva essere valida e robusta – prosegue Oleotto -, in grado di dare tempi di risposta efficienti e di assicurare un throughput per l’elaborazione dei dati performante, con alti livelli di servizio stabili nel tempo. Il progetto, dall’identificazione dell’esigenza al completamento con l’entrata in esercizio, è stato effettuato in poco più di un anno. La validità delle scelte adottate è confermata dagli utilizzatori, che oggi usufruiscono di tempi di risposta nettamente migliori rispetto alla situazione precedente, dove il server era locale. Fujitsu Siemens Computers ci ha assistito non solo nella progettazione e nel dimensionamento del sistema, ma anche nell’installazione e nell’avviamento dell’impianto, soprattutto per ciò che concerne la configurazione dischi della Storage area network".


È stata scelta l’opzione di sostituire server di 3/5 anni con macchine nuove della famiglia Primergy Xeon. In alcuni casi, sono state selezionate anche soluzioni blade per quanto concerne la componente Web. Il progetto è partito dal gestionale, per gli ambienti di test, sviluppo e produzione, con i server che sono stati collegati allo storage in una rete San. Ora la società è in procinto di fare un’altra grossa implementazione, inserendo ulteriori server in San. L’idea di base è di utilizzare la stessa infrastruttura anche per le altre applicazioni (come file server) della sede, perché collegato allo storage c’è il sistema di backup dei dati con una libreria a forte capienza. "Sotto questo aspetto – prosegue il manager – abbiamo adottato un prodotto di riferimento sul mercato fornito da Adic, abbiamo definito le policy di sicurezza e realizzato la migrazione dal sistema precedente a quello attuale scegliendo Legato Networker. Contemporaneamente a Sap abbiamo, poi, avviato anche la migrazione del sistema operativo, confermando la scelta di Microsoft Windows 2000, diventato 2003 nel frattempo. Prevediamo di inserire ulteriori server applicativi, orientati al data warehousing, nello stesso ambiente. Si tratta di macchine che hanno bisogno di tempi di riposta validi e di adeguato spazio su disco, per cui trovano una collocazione ottimale in quell’ambiente. Inoltre, mentre si rinnova il parco tecnologico, cogliamo l’occasione anche di ottimizzare il percorso e l’utilizzo dei dati che sono già in San, quindi immediatamente disponibili a essere trasformati e utilizzati per creare metadati o query". Negli stabilimenti è stata unificata la piattaforma applicativa e realizzato un sistema di controllo centrale, che mette in grado la struttura di gestione di Cartiere Fedrigoni di eseguire tutte le indagini necessarie, verificando quotidianamente le attività di backup, gestite tramite la soluzione Ca BrightStore. La San, che costituisce la componente infrastrutturale più innovativa, è composta da uno storage Emc Cx 600 con circa 4 Terabyte di dati, due switch McData e una tape library Adic Scalar 100 dotata di quattro drive Lto2. A breve è prevista l’implementazione di una Tape area network dedicata, di tipo fibre channel, per il salvataggio dei dati.


I cluster installati per gli ambienti di sviluppo, di quality assurance e di produzione dei sistemi Sap sono costituiti da server Primergy Rx 600 a quattro processori. A questi saranno aggiunti altri server per l’estensione del sistema Sap ad altre strutture aziendali e la migrazione delle applicazioni della sede, in modo da favorire l’utilizzo dello storage condiviso. "Per gli stabilimenti – sottolinea Oleotto – abbiamo implementato Microsoft Cluster abbinato a server Primergy Rx 300 con due processori, lo storage proprietario Fujitsu Siemens Computers in fibra ottica e la soluzione di backup Ca BrightStor".

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