Il Cmos in rame rilancera mainframe e server Ibm

Si attende per maggio l’annuncio della nuova generazione di mainframe G5 di Ibm. Si prevede un salto di prestazioni dagli attuali 450 Mips fino a 850. Ma il vero salto in avanti si avrà con l’integrazione dei chip Cmos in rame, frutto dei risult …

Si attende per maggio l’annuncio della nuova generazione di mainframe G5 di
Ibm. Si prevede un salto di prestazioni dagli attuali 450 Mips fino a 850.
Ma il vero salto in avanti si avrà con l’integrazione dei chip Cmos in
rame, frutto dei risultati della ricerca annunciati lo scorso anno. Il
passaggio è atteso entro l’anno e porterà a un’ulteriore aggiunta di 400
Mips di potenza. Il successivo passaggio logico, probabilmente, sarà
l’estensione della tecnologia ad altre famiglie di prodotti, come gli
As/400 e le Rs/6000. Non vi sono commenti ufficiali da parte di Ibm, ma si
sa già da tempo che le roadmap dovrebbero seguire lo stesso percorso. Ad
esempio, le Rs/6000 NorthStar, che saranno annunciate il mese prossimo
avranno un clock da 250 MHz, mentre le Pulsar, previste per il 1999,
saliranno a 540 MHz, proprio grazie al nuovo Cmos. Tutti i nuovi sistemi
svilupperanno il ciclo ad alta velocità e tempi ridotti dei chipset basati
su rame.
All’uscita, i G5 di Ibm supereranno l’attuale top prestazionale detenuto da
Amdahl, con i Millennium Global Server da 686 Mips a 12 vie, ma un risposta
del concorrente è attesa già per l’inizio del 1999. L’altro grande attor
e,
Hitachi, ha siglato un accordo di licensing con Ibm nel 1994, che coprirà
anche le prossime tre iterazioni Cmos. In realtà, però, il costruttore
giapponese (e i distributori europeo Comparex e Olivetti) hanno fatto
business sin qui con i tradizionali modelli Ecl ancora disponibili, per cui
è prevedibile una spinta meditata della nuova tecnologia.

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