Il cloud spinge la crescita di Vidyo

La società, che prepara per quest’anno l’ingresso al Nasdaq, cresce a tassi dell’85% all’anno. Migliora l’Ebitda, grazie alla virtualizzazione. La situazione italiana nella visione del vice presidente Fabio Tessera.

In attesa di conoscere i risultati definitivi di chiusura d’esercizio, alla fine del mese di gennaio, Fabio Tessera, vice presidente di Vidyo, dichiara entusiasmo.
”Un anno straordinariamente positivo”, definisce il 2012, sottolineando come l’azienda operi in un segmento molto fortunato, quello della videocomunicazione, che riesce a crescere a due cifre in un settore in sofferenza come è quello dell’Ict.
E non è solo una questione di dinamicità di un segmento: ”I due digit messi a segno da Vidyo lo scorso anno – dichiara – significano una crescita dell’82% in termini di fatturato. E questa crescita verrà rispettata anche quest’anno, tenendo conto del classico rush finale tipico delle aziende di stampo americano”.

Le prospettive sono ambiziose e Tessera, che come è policy per le multinazionali non rivela dati di dettaglio sull’andamento della filiale italiana, anticipa: ”Con questi tassi di crescita ci si attesta già sui livelli di fatturato di una azienda quotata al Nasdaq. E per il 2013, per l’appunto, è prevista la quotazione. Del resto, oltre al fatturato, è in continuo miglioramento anche l’Ebitda, che è positiva sul fatturato. E poiché la tendenza del mercato guarda alla virtualizzazione delle soluzioni, la situazione non potrebbe che migliorare ulteriormente”.
In effetti la società si propone al mercato come software house che sviluppa soluzioni, particolarmente attenta agli aspetti legati alla virtualizzazione, ”come del resto dimostra il recente accordo con Vmware, che ha identificato in Vidyo il partner per offrire sulle sue piattaforme virtuali soluzioni di video comunicazione”.
Rispetto agli altri player, spiega ancora Tessera, l’architettura di Vidyo non prevede l’utilizzo di una Mcu (Multipoint control unit), ma è basata su un video router virtualizzato e dunque utilizzabile anche da un service provider, che ne può attivare più di uno simultaneamente, così da soddisfare le esigenze dei suoi clienti.
Sono le soluzioni Vidyo cloud, per le quali vediamo un potenziale di crescita notevole, soprattutto in un Paese come l’Italia nel quale il mercato cloud vale, secondo le più recenti stime del Politecnico di Milano, 450 milioni di euro, vale a dire il 2,5 per cento del mercato Ict nel suo complesso. Nondimeno, se pure agli albori, il cloud in Italia cresce del 20-25% all’anno”.
Il nostro mercato è interessante per Vidyo anche in termini di concorrenza. La società si propone infatti come player alternativo ai big del settore, a maggior ragione dopo l’acquisizione dell’anconetana Aethra da parte dell’israeliana Radvision, che Tessera giudica ”un peccato, perché era una società innovativa italiana. Questa parziale uscita di cena ci ha però di fatto aperto un mercato, dal momento che Vidyo, fondata 2005, in Italia non è arrivata fino al 2008”.

Dal punto di vista del posizionamento, Vidyo evidenza il diverso impatto sui costi della sua soluzione: a livello di sala, si passa dai 100.000 ai 10.000 euro. Non vede invece concorrenza con player come Microsoft, con la sua soluzione Lync: ”Per noi Lync è complementare alla nostra soluzione, tanto che lo abbiamo a listino nell’ambito delle soluzioni di presence e sharing”.
In questo caso Tessera pone l’accento sulla diversità di competenze: ” Lync non è ad alta definizione, cosa che noi facciamo in modo straordinario, così come è straordinaria la competenza di Microsoft in termini di presence o di funzionalità di condivisione”.
Non manca poi l’integrazione verso Adobe Connect, Lotus Ibm Sametime, mentre per quest’anno è prevista l’integrazione con la chat.
Non solo.
Vidyo ha stretto accordi con Ricoh, Hitachi, Mitel, per complementare le loro Unified Communications con le sue soluzioni video.

Tra le referenze la società cita in primis Google Hangouts, ”Dietro questo servizio c’è la tecnologia Vidyo, in contratto Oem”, così come Nintendo, che monta a bordo delle nuove Wii U Chat la tecnologia Vidyo per fare video chat.
Per quest’anno la società punta al miglioramento dei sistemi da sala, che arriveranno alla release 3.0, ampliando dunque un focus finora mantenuto privilegiato sui sistemi desktop.
Si parla di nuovo design, di nuovo telecomando, di nuova interfaccia, di un ridisegno del software: le funzionalità di controllo della conferenza verranno portate a bordo del client, laddove ora sono sul portale.

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