Home Apple Il centro di comando dei file Torrent

Il centro di comando dei file Torrent

I meno esperti frequentatori di Internet probabilmente vedono nel protocollo BitTorrent e nei file .torrent solo una piattaforma peer-to-peer per distribuire file pirata. Nato nel 2002 dall’esperienza dello sviluppatore Bram Cohen, che progettò sia la rete sia l’applicazione, BitTorrent aveva invece l’obiettivo molto più generico di distribuire file di grosse dimensioni su larga scala senza che fosse necessario un server di partenza con una banda spropositata.
Lo scambio di materiale pirata attraverso reti peer-to-peer è quindi solo la parte illegale dell’uso del protocollo: oggi tramite Bit Torrent vengono distribuiti trailer cinematografici, le nuove edizioni di Linux in formato ISO, documenti di grandi dimensioni tra università e, meno spesso, file tra privati. Una delle applicazioni (client) di Bit Torrent più utilizzata su Mac è Transmission, realizzata con licenza Open Source e disponibile anche per Linux e piccoli server multimediali domestici.

Come funziona il protocollo
Nello schema di funzionamento di BitTorrent il file corposo da distribuire attraverso Internet viene suddiviso in varie parti. Se invece intendiamo distribuire molti file di dimensioni relativamente limitate, come quando si condivide una cartella contenente più documenti, questo spezzettamento non avviene necessariamente. In qualsiasi caso, al gruppo di documenti o di “pezzetti” di un file da distribuire corrisponde un file .torrent che ne è in estrema sintesi una descrizione: rappresenta l’indice dei file e racchiude le firme digitali associate a ognuno di essi, che servono per capire se il singolo pezzo o il documento sono stati modificati durante la trasmissione (sono hash crittografici di tipo SHA-1, quindi dipendono dalla struttura in bit e byte dei pezzi/documenti).

Distribuendo questo file .torrent, anche semplicemente pubblicandolo su un sito web o inviandolo via e-mail, e rendendo disponibili i file relativi si diventa fonte primaria di ciò che si sta distribuendo. A questo punto ogni “ascoltatore” connesso al file .torrent può scaricare il (o i) file e metterli a sua volta a disposizione di altri, diventando sia una fonte sia un downloader del contenuto interessato. In questo modo la fonte primaria diffonderà il contenuto a tante fonti secondarie che distribuiranno a loro volta le porzioni in loro possesso. Questo tipo di architettura è alternativa a quella classica, in cui c’è un unico server che fa da fonte dei dati per una moltitudine di client e deve quindi avere una connessione dati “corposa” verso l’esterno, e riesce a sfruttare molto meglio la struttura di Internet, in cui ci sono migliaia di nodi (i singoli computer) con a disposizione una banda relativamente limitata.

Grazie al protocollo Bit Torrent sono tantissimi i dati che ogni giorno attraversano Internet alla massima velocità senza saturare la banda dei server di origine o, nel caso di una distribuzione privata, senza rendere necessaria una linea ad alta capacità per trasmettere il proprio contenuto. Unico limite di BitTorrent è l’assenza di un motore di ricerca interno per i file condivisi: per questo è necessario affidarsi a siti che si occupano di raccogliere numerosi contenuti indicizzati o ottenere un file .torrent direttamente da una fonte affidabile.
La vita di un file .torrent dipende dal numero di fonti (complete o incomplete) che un server “tracker” ha modo di tenere sotto controllo. Questo server è il punto di riferimento di un .torrent e verifica, a intervalli di tempo regolari, quanti utenti stiano scaricando il documento e il suo stato di distribuzione. La condivisione del file e del numero di fonti, però, avviene già tra i client BitTorrent connessi tra loro, rendendo di fatto il tracker sempre meno necessario anche grazie alla recente introduzione dei “magnet link” che rendono superflui sia i file .torrent sia questi server di appoggio.
Ma procediamo con ordine…

Alla scoperta di Transmission
Naturalmente la prima cosa da fare è portarsi sul sito ufficiale di Transmission (transmissionbt.com) e scaricare l’ultima versione del client per il proprio sistema operativo. Nel nostro caso, naturalmente, per Mac: al momento in cui scriviamo è disponibile la versione 2.51.
Completato il download e trascinata l’icona dell’applicazione insieme alle altre presenti nel nostro sistema, nella cartella Applicazioni, sarà sufficiente un doppio clic per procedere al primo avvio. Fin da subito Transmission ci ricorda che la distribuzione di file tramite file sharing avviene sotto la propria responsabilità e, di fatto, un uso accorto e un download di contenuti leciti deve essere fatto dall’utilizzatore.
Transmission si presenta subito dopo nella sua semplice interfaccia grafica. La finestra racchiude pochi tasti funzione tramite cui, esaminandoli da sinistra a destra: creare un file .torrent; aprirne uno presente sul nostro computer; eliminare un elemento dalla coda di download; mettere in pausa o riprendere il download dei .torrent; ottenere un’anteprima del file in download (se questo contiene filmati o foto); visualizzare la “barra dei filtri”; aprire la finestra contenente informazioni dettagliate sul .torrent selezionato.
Addentrandoci nelle impostazioni dell’applicazione, dal menu Transmission selezioniamo Preferenze e raggiungiamo la scheda Generali che racchiude alcune impostazioni base, tra cui il ridimensionamento automatico della finestra a seconda del numero di .torrent in lista o quali avvisi e notifiche verranno visualizzati durante l’esecuzione. In questa schermata è opportuno cliccare Applicazione predefinita nella sezione Accetta link magnetici, una funzione che tornerà utile nell’uso intensivo di Transmission per scaricare rapidamente anche i file distribuiti attraverso il protocollo BitTorrent senza la necessità di un .torrent di riferimento.

Conservare e catalogare i download
La seconda scheda, Trasferimenti, consente di selezionare la cartella in cui andremo a scaricare i documenti ricevuti attraverso la rete BitTorrent (di base viene scelta la stessa cartella in cui era presente il .torrent originale).

Sempre qui, se preferiamo, possiamo fare in modo di distinguere i file completi da quelli ancora in fase di scaricamento. Una funzione utile è quella di Auto-Aggiunta: permette di mettere automaticamente in download – se Transmission è attivo – un file .torrent non appena questo viene posizionato in una determinata posizione. Ad esempio può essere la nostra cartella Download ma anche una cartella remota, come quelle messe a disposizione da Dropbox e dagli altri servizi analoghi: in questo modo potremo fare in modo che il nostro Mac inizi a scaricare nuovi contenuti anche quando non ci troviamo effettivamente di fronte al nostro computer (ovviamente il Mac deve essere attivo, insieme a Transmission).

Per catalogare i file che stiamo scaricando è utile la sezione Gruppi  che si occupa di gestire, attraverso una serie di codici colore, i vari documenti. Transmission non si occupa di impostare in alcun modo questa sezione, offrendo esclusivamente una serie di colori che è possibile associare anche manualmente ai singoli download. Nella realtà, per comodità, è prevista la possibilità di associare a ogni colore una serie di filtri o etichette: se scarichiamo abitualmente PDF possiamo ad esempio associare al colore rosso i file che contengono nel nome la parola PDF. Oltre ad associarvi un colore, è possibile anche far spostare automaticamente i download filtrati in apposite cartelle.

Download più veloci
Una delle sezioni fondamentali per scaricare alla massima velocità i file .torrent è sicuramente Banda. Transmission permette di impostare i Limiti globali di banda, ma anche di definire un Limite di velocità manuale per determinate occasioni e la fascia oraria in cui questo limite si attiva automaticamente.
Nel caso delle connessioni ADSL italiane, che tipicamente offrono velocità di upload molto basse rispetto a quelle di altre nazioni, è importantissimo indicare nel campo Velocità UL un valore in Kilobyte che consenta di non saturare la rete. Nel caso la nostra linea sia una di quelle “fortunate” a 20 Mbps con upload a 1.024 Kbps (pari a 128 Kilobyte al secondo) conviene rendere disponibili a Transmission non oltre 80 KB.

Per un upload massimo di 512 Kbps il valore non deve superare 40 KB, per 256 Kbps meglio stare sotto i 20 KB e per chi avesse un upload di 128 Kbps il valore di soglia è 15 KB.
Saturare la banda in upload può rendere difficoltosa la navigazione sul web, perché diventa difficile comunicare con un server esterno, ma anche il download dei documenti dal network BitTorrent: uno scambio peer-to-peer prevede infatti che l’uploader e il downloader comunichino tra loro per indicare il buon fine del trasferimento, cosa che diventerebbe impossibile con la banda in upload saturata.
Specie per le ADSL più lente è consigliabile impostare anche un limite massimo di velocità di download, sempre per lo stesso principio. Il calcolo è semplice: 8 bit corrispondono a 1 byte, di conseguenza un’ADSL da 2 Mbps può scaricare al massimo 256 Kbps di dati e sarebbe utile impostare un tetto di 220 KB nell’apposita casella Velocità DL.


RBarbiero
11.9999

Normal
0
14
false
false
false
MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:10.0pt;
font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:#0400;
mso-fareast-language:#0400;
mso-bidi-language:#0400;}

__________________________________________________
Continua
la lettura su Applicando Magazine per scoprire come scegliere le fonti più affidabili per i download e come gestire Transmission dall’iPhone.
Clicca qui per scaricare l’applicazione gratuita Applicando+
Puoi acquistare la rivista e leggerla e conservarla sul tuo iPad.
Buona Lettura con Applicando

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche
css.php