Il cellulare? Può ricaricare la vita

Video ed applicazioni sono realtà basate sui contenuti, come richiede il 2.0. Difficilmente cambieranno il mondo? Ma le reti cellulari possono farlo. Come? Gestendo come “contenuti” il denaro e la salute e non solo nei Paesi ricchi ma anche dove non c’è tempo di cablare né fare strade.

C’era una volta il desktop, poi connesso grazie agli investimenti sull’Internet terrestre dopo il fallimento della big thing satellitare (ricordate Iridium, Globalstar, Teledesic?). Un nuovo mercato fu creato e uno dei capisaldi funzionanti in quel mercato è la killer application, quell’idea meravigliosa che improvvisamente arriva nel mezzo della filastrocca e permette di salvare capra e cavoli.
In tempi recenti, per alcuni anni ci hanno detto che la killer application di Internet sarebbe stata il video, fisso e mobile. Anche se in formato digitale multipiattaforma, il video publishing è quanto di più 1.0 possa esistere. Il successo è grande ma il modello di business inesistente, con la speranza terapeutica della pubblicità contestuale che attendiamo con ansia sia noi, sia Microsoft.
Mentre aspettavamo TV su schermi da 3” e videochiamate che mai nel mondo hanno avuto successo è arrivato il 2.0 i cui due capisaldi mi sembrano essere sì gli UGC, i contenuti generati dagli utenti, ma soprattutto la generazione di valore sulla catena del link.

Il software uccide il video?
Contemporaneamente il “mobile” ha messo la freccia e dopo SMS e suonerie ha inventato un altro business da paura: la vendita di applicazioni su smartphone. Per vendere con lo store c’è stata la necessità di fare esperienza con gli iPod e quindi sviluppare l’innovativo iPhone. Quindi tutti stanno andando verso quel modello, con diverse evoluzioni del proprio mercato. Crisi e AppStore hanno messo stress sul mercato ed hanno generato la riduzione del valore di aziende piccole come Palm e la stessa Rim.
Sarà questa la nuova killer application? Vedremo se sarà sostenibile a lungo. Ma se una terza parte convoglia tanti UGC dai quali ricava denaro (condiviso con i generatori) va bene, come fanno gli appstore; se tiene per sé tutti gli introiti va meno bene (come fa Google); se non ha un’attività economica ma sfrutta gli umori del pubblico (come fa Twitter) il suo valore dipende da una scommessa sul futuro e quindi è un prodotto finanziario derivato, com’è noto il più volatile e rischioso che esista.

Cibus non olet
Io però affermo di conoscere qual è la vera killer application. Lo dico anche a voi: è il trasferimento di denaro tra utenti di telefoni mobili (anche non cellulari, per esempio WiMax). Ben lo sanno anche i creatori di reti sociali (Facebook) e non (World of warcraft, Second life), che hanno capito come il loro successo dipenda dal numero di transazioni economiche che riescono a generare.
Il trasferimento di denaro è un meccanismo vincente da tutti i punti di vista, perché sostanzialmente gestisce (e batte) moneta, un obiettivo ideale per qualsiasi fornitore di servizi, e permette ai governi di Stati senza servizi di ridurre al minimo le altre infrastrutture (strade, poste, banche, e con la telesanità anche gli ospedali). Per ora la guerra 2.0 non esiste, per cui i regimi potranno più facilmente controllare un territorio nel quale strade ed aeroporti sono pensati solo per uso militare, anche se nei tratti utili verranno condivise con la popolazione.
Con il denaro, poi, si compra il cibo. Se ho credito sul mio cellulare mando un micropagamento sul cellulare del pizzicagnolo e compro farina e condimento.
Il cellulare è il più sicuro dei dispositivi inventati dall’uomo: ha l’Imei per essere controllati, due codici e due password, e può essere spiato e controllato a distanza con vari strumenti. Per abilitare il telefonino allo scambio di denaro indiretto o diretto non serve un telefonino straordinario, ma basta l’enorme mole di telefonini di vecchia generazione, che oggi sono 12 volte gli smartphone.

Qualcosa si potrebbe fare in questa direzione. C’è anche l’occasione: nel 2010 ci sarà un’altra ondata di nuove monete virtuali, quelle delle scommesse su cellulare lanciate nell’area Pacifica (Asia ed Africa) dai mondiali di calcio in Sudafrica, che genereranno un mare di nuovi flussi monetari extranazionali e aumenteranno la diffusione dei cellulari con funzioni di base.

Mi rendo conto cdi aver scritto un articolo retorico. Ma mi sembra si possa concordare su un punto: con un uso corretto del telefonino, quindi, anche i soldi o i dati sanitari diventano un contenuto. Fuor di retorica, i connotati di questi contenuti sono molto sociali, mi sembra.

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