Il canale alto si evolve. Ma pochi si internazionalizzano

Febbraio 2006, I perimetri aziendali delle maggiori società di servizi dell’Ict italiana – come da desiderata – hanno fatto registrare, in questi ultimissimi mesi, notevoli cambiamenti. Direzione: allargamenti, ricostruzioni, ricollocazioni (e c …

Febbraio 2006,
I perimetri aziendali delle maggiori società di servizi dell’Ict
italiana – come da desiderata – hanno fatto registrare, in questi ultimissimi
mesi, notevoli cambiamenti. Direzione: allargamenti, ricostruzioni, ricollocazioni
(e chi più ne ha più ne metta) sono stati intrapresi per
rispondere adeguatamente alle necessità del mercato. Le banche
hanno “accompagnato” i merger, i fondi li hanno tenuti a battesimo. Ma
in tutto questo ben poco si è internazionalizzato. Buona cosa da
un lato. Anche se il timore è l’isolamento.

In un mondo dove il cliente è sempre più globale, che senso
ha limitarsi al circuito italiano? Questo aspetto sembra essere stato
ben interpretato dalla torinese Reply. Che, avvezza alle acquisizioni,
si è ora lanciata in un’Opa in terra di Germania per portarsi a
casa la Syskoplan. Ce ne sono poche di aziende con questa volontà
o, meglio, con queste possibilità (entrambe le aziende sono quotate
in Borsa). Che poi significherà fare i conti con stili e cultura
– idioma compreso – molto diversi. Le opportunità non sempre fanno
rima con semplicità.

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