Un warning sul fatturato del trimestre e un problema di eccessivo surriscaldamento di alcuni notebook che usano Gpu GeForce hanno fatto perdere al titolo il 30% del suo valore
Periodo difficile per Nvidia.
Prima emette un warning perché ritiene che le vendite nel trimestre andranno
meno ben del previsto (dovrebbero assestarsi a una cifra compresa tra 875
milioni di dollari e 975 milioni di dollari). Poi, a causa di un problema tecnico
dovuto al packaging delle precedenti generazioni di Gpu e Media Communication
Processor (Mcp) per notebook che porta a un eccessivo riscaldamento, annuncia
di dovere mettere in preventivo spese comprese tra i 150 e i 200 milioni di
dollari in garanzia, riparazioni e sostituzioni.
A fronte di queste notizie,
impietosa come sempre, la Borsa
ha immediatamente penalizzato la società, facendo crollare il titolo di oltre il 30%, che è così passato da 18,03
dollari a 12,49 dollari.
Il warning era nell’aria,
dato, come ammette la stessa Nvidia, il ritardo
nel lancio della futura generazione di Mcp e il ribasso nel prezzo delle Gpu, necessario per rispondere ai prodotti
della concorrenza. A peggiorare le cose, sottolinea l’azienda, ha inoltre
contribuito la debolezza che sta
caratterizzando il mercato a livello globale.
Il problema tecnico invece
arriva un po’ più a sorpresa ma pesa come un macigno in un periodo in cui l’azienda
sta cercando di ampliare il proprio raggio
d’azione al di fuori dei suoi ambiti canonici, come dimostrano la
presentazione del processore Tegra, che è indirizzato ai mobile internet device,
o delle nuove Gpu GeForce 200, proposte come processori per il calcolo
parallelo da affiancare, e in alcuni casi sostituire, la Cpu in applicazioni che
richiedono elaborazioni intensive, come per esempio la modellazione 3D.
Il presidente e Ceo di Nvidia
Jen-Hsun Huang fa notare che “anche se i difetti
riscontrati nei notebook sembrano dipendere dall’interazione tra il materiale che
costituisce il chip (che non è prodotto da Nvidia, ndr) e la struttura della macchina, nei confronti
dei nostri clienti ci assumiamo la responsabilità di risolvere totalmente il
problema”.
“Questa esperienza ci ha davvero messo a dura prova – ha continuato
Huang -. Però la lezione che abbiamo
imparato ci porterà a costruire prodotti molto più affidabili e a diventare un
partner di maggior valore per i nostri clienti nelle fasi di progetto dei
sistemi”.
Per evitare che nell’immediato futuro non si verifichi
di nuovo una situazione come quella appena successa, e che sembra abbia coinvolto
la serie di Gpu GeForce 8500M
lanciata lo scorso anno, Nvidia ha immediatamente utilizzato un materiale più robusto per la realizzazione
di die/package dei suoi processori e sta lavorando congiuntamente con i
suoi Oem al fine di sviluppare un
software in grado di offrire una migliore gestione della dissipazione del
calore sviluppato dalle Gpu.