Il Brainshare di Novell profuma di Linux

L’annual metting della società aperto nel segno di “Novell is back” e con una guest star davvero inattesa: Linus Torvalds. Per far capire a clienti e partner che Linux non è un esercizio di stile.

23 marzo 2004 Nessuno aveva dubbi sul fatto
che Linux fosse non solo la guest star, ma il vero protagonista
dell’edizione 2004 di Brainshare, il meeting annuale organizzato da
Novell .
Ma quando la guest star è apparsa davvero, nessun dubbio è più stato possibile.
Perché l’ospite d’onore, del tutto inatteso, è stato
proprio Linus Torvalds, atterrato a Salt Lake City per galvanizzare clienti e
partner di Novell con il suo imprimatur: “Novell può essere davvero
importante per Linux

”, sono state le sue parole.
E dalla benedizione di Torvalds in poi è stato decisamente più facile per Jack Messman e Chris Stone, rispettivamente Ceo e vice presidente della società, delineare lo scenario della nuova Novell, con Linux come baricentro.
L’obiettivo, hanno dichiarato, è portare le funzionalità Linux in tutta l’offerta enterprise e desktop, arrivando a rappresentare una reale e concreta alternativa a ciò che oggi sono Microsoft e Windows.
Molta enfasi e un po’ di retorica, (“Novell is
back

” avrebbe dichiarato Messman) stando a quanto riportano le cronache americane, ma anche molta concretezza.
A partire dalla riorganizzazione della rete commerciale e distributiva con nuove competenze in aree chiave quali Linux, secure identity management, resource management e Web services.
Concretezza, dimostrata con l’annuncio del rilascio della beta di ZenWorks a metà aprile, con integrato Ximian Red Carpet, o della prossima uscita di Novell Storage Services. O, ancora di più, con il varo di un progetto di system management che dovrebbe consentire ai clienti di utilizzare insieme tool di network management diversi, quali Tivoli, OpenView e Unicenter.
Si è parlato di Suse Enterprise 9.1, annunciato già la scorsa settimana, e di NetWare 7, disegnato per lavorare con Linux, ma non per essere sostituito da esso.
Ma
l’enfasi più forte è stata messa su ciò che dovrebbe rappresentare il vero punto
di svolta per l’affermazione definitiva dell’open source: Linux desktop. E
Novell ha gli strumenti per dire la sua in modo più che autorevole. L’intenzione
è dichiarata:
stiamo costruendo un’offerta Linux desktop completa, come alternativa a ciò che state utilizzando in questo momento. Una alternativa che comprende prodotti, tecnologie e soluzioni che Novell ha acquistato nell’ultimo anno: Suse e Ximian.
Lo ha detto Chris Stone e
forse è il caso di credergli.

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