Il Belgio vuol passare ad OpenDocument

Per ora escluso il formato Open XML di Microsoft

Il governo belga ha certificato il formato OpenDocument promosso dal
consorzio OASIS come l’unico accettabile per i documenti interni.

La
migrazione verso il formato ODF dovrebbe concretizzarsi nel 2008: a farne le
spese sarà principalmente il formato Office Open XML di Microsoft che era stato
proposto tra quelli “papabili”.

Il formato Open Document (ODF) era stato
approvato come standard internazionale dalla International Standards
Organization (ISO) agli inizi del mese di Maggio scorso, notizia che
evidentemente ha rappresentato un trampolino di lancio per la sua adozione ed il
suo utilizzo.

Il Belgio ha per ora escluso il formato Open XML di
Microsoft poiché, al momento, nessun prodotto disponibile sul mercato supporta
documenti memorizzati secondo questa specifica. Lo stato del Massachusetts aveva
espresso l’intenzione di muoversi in modo analogo a quanto ora sta facendo il
Belgio tuttavia il colosso di Redmond definì la mossa “incoerente e
discriminatoria” perché si dovevano anche valutare attentamente i costi
derivanti da un abbandono di Microsoft Office.

Quasi contemporaneamente
in India, in occasione dell’IIT di Delhi, la “ODF Alliance” – coalizione formata
tra decine di organizzazioni a livello mondiale il cui obiettivo consiste
proprio nello spalleggiare i vari governi nell’adozione di politiche per la
gestione dei documenti – ha tenuto il suo primo seminario dedicato al formato
OpenDocument.

Al centro della discussione la migrazione dei formati di
documento esistenti ed i vantaggi di non essere legati ad un unico produttore
software. Presenti, tra gli altri, i portavoce di Sun, IBM, Red Hat e Novell.

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