Il 2000 dei big italiani dell’informatica tra acquisizioni e cessioni

L’annuale appuntamento con la classifica (stilata da Sirmi) dei maggiori vendor di It che operano in Italia presenta un quadro nel complesso piuttosto positivo. Va, tuttavia, ricordato che i dati devono essere analizzati con una corretta chiave di lettura, poiché talvolta alla base di una forte cres

Ogni anno, quando si tratta di pubblicare la classifica delle Top 100 dell’It, mille dubbi ci assalgono. Il problema non è solo quello di riuscire a riportare con esattezza i fatturati relativi all’attività svolta esclusivamente in Italia da società che hanno prodotti propri di hardware, software e servizi e consulenza, ma anche di evidenziare realtà che stanno sviluppando una significativa attività in proprio in ambito It e che molto spesso affiancano a una predominante identità di distributori (che di fatto quest’anno sono esclusi dalla nostra classifica). Per esempio, non abbiamo considerato tutte quelle realtà che realizzano in proprio una gran parte dei pc che vendono assieme a brand noti o tutti quei corporate dealer che svolgono un importante ruolo in ambito sviluppo software, con soluzioni proprie che si integrano con quelle di noti vendor. La linea di confine, tra quanto è realizzato in proprio e quanto è venduto di terzi, non è facile da definire.


Quest’anno, poi, abbiamo affidato la raccolta dei dati per l’inchiesta a Sirmi (nota società nazionale di analisi e ricerche di mercato, capitanata da Maurizio Cuzari) i cui risultati pubblichiamo nelle pagine seguenti. La nostra classifica non ha pretese di essere assoluta in quanto anche quest’anno ci sono state delle defezioni, sia perché alcune aziende per politiche aziendali non possono rilasciare dati, sia per il desideriro di non divulgare cifre magari non troppo positive. In alcuni casi, quando non era possibile ricorrere a un bilancio depositato, Sirmi ha proceduto a delle stime.Va inoltre precisato che la società di analisi ha raccolto tra giugno e luglio i dati di consuntivo e le previsioni per il 2001 (spedendo alle singole aziende la richiesta di compilare il nostro questionario). Nella classifica non abbiamo inserito alcune grandi realtà come Its, Fiat Gsa, Intesa, Sap Italia Consulting, Proxima e Acg perché sono confluite in Global Value, la joint venture paritetica costituita da Ibm e Fiat, che si porrà ai vertici dell’It nazionale. Nella classifica non compaiono ancora realtà costituite nel 2001 come Cms di Scarmagno che nell’anno in corso prevede di raggiungere 400 milirdi di lire di fatturato e Csc Italia che quest’anno ha fornito solo il dato del 2001, pari a 300 miliardi.


Ai vertici della classifica, anche nell’undicesima edizione, troviamo Ibm che però all’orizzonte vede crescere un altro gigante, la nuova Hp rinforzata dall’acquisto di Compaq (se tutto andrà secondo i piani di Carly Fiorina). Tuttavia, pur sommando i fatturati in Italia delle due società coinvolte, Ibm risulterebbe sempre prima. Chi, invece, dovrà in futuro difendere la seconda posizione è la nuova realtà It Telecom, che tra le varie aziende partecipate e controllate (circa 20), vede realtà come Finsiel-Industria e Servizi, Banksiel, Netsiel, Sogei, Telesoft e Insiel.

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