Ict “opaca” e classe dirigente

Febbraio 2006, Nel libro “Capitalismo opaco” edito da Laterza e uscito nei mesi scorsi, Guido Rossi, ex presidente di Consob, Montedison e Telecom, giurista e consulente di grandissime aziende, denuncia che l’opacità e la scarsa competitivit …

Febbraio 2006, Nel libro “Capitalismo opaco” edito da Laterza e uscito nei mesi scorsi,
Guido Rossi, ex presidente di Consob, Montedison e Telecom, giurista e
consulente di grandissime aziende, denuncia che l’opacità e la
scarsa competitività del capitalismo italiano è addebitabile
alla mancanza di una classe dirigente affidabile, preparata e competente
che ha il difetto di pensare in piccolo. Insomma, l’economia ha l’affanno
perché in troppi predicano in pubblico il liberismo e la competitività
e poi, in privato, pensano alle lobby e alle relazioni politiche per proteggere
il business delle loro imprese e per proteggere la propria posizione.

Rossi pensa all’economia del Sistema Italia, ma se si circoscrive il perimetro
al mercato dell’Ict si scopre che il problema non è affatto diverso.
Il mercato non cresce sia per ragioni fisiologiche, sia perché
sente la mancanza di una classe dirigente capace di pensare e progettare
sul lungo periodo. E se da una parte questa condizione ha permesso lo
sviluppo di una generazione di manager con fortissime competenze commerciali,
dall’altra non si è sviluppata una “classe dirigente” motivata
e capace di “ridisegnare” il mercato o di reinventarlo nei suoi contenuti.

Rossi sostiene che molti dei problemi che sono sul tavolo oggi sono figli
delle decisioni e delle “indecisioni” che sono state prese dieci anni
fa. Prendendo per buona questa analisi e proiettandola nel futuro del
mercato Ict possiamo dire che la struttura e l’andamento del nostro mercato
nei prossimi anni dipende dalle scelte (e dal coraggio) con cui l’attuale
classe dirigente decide oggi di credere nella crescita con progetti di
medio-lungo periodo o decide, invece, di proteggere la propria posizione
guardando tatticamente al breve periodo e rinunciando implicitamente allo
sviluppo.

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