Ict e politica: un rapporto stanco

A distanza di un paio di giorni l’uno dall’altro Pierfilippo Roggero e Lucio Stanca mostrano disillusione nel rapporto tra Ict e politica.

Rassegnazione, disillusione, mancanza di fiducia.
Sono questi i
sentimenti che accomunano Lucio Stanca, ministro per l’Innovazione e Pierfilippo
Roggero, presidente di Assinform. A distanza di un paio di giorni si sono
esibiti in un paio di interventi accomunati da una stanchezza che la dice lunga
sul rapporto fra Ict mondo della politica.
Ha iniziato Roggero alla
presentazione dei dati semestrali di Assinform dicendo che “Crescita e sviluppo passano in secondo piano nel dibattito politico” sommersi da Fazio, primarie e legge elettorale.
Poi, con un
tono sempre più sconsolato ha elencato tutte le richieste dell’associazione alle
quali il governo ha risposto con un significativo silenzio. “I temi dell’Ict
nella legge Finanziaria sembrano annacquati”
ha concluso il presidente di Assinform che ha inaspettatamente trovato una sponda nel ministro Stanca il quale, durante la manifestazione milanese di Cisco, si è lasciato andare a frasi anche più pesanti. “Qualche anno fa in un simile contesto avrei parlato di legge Finanziaria, oggi no perché poi uno torna a Roma e non trova più l’ufficio”.
Parole pesanti, ma oneste che danno l’idea
di cosa ci si possa aspettare dalla prossima legge Finanziaria.
La
sottovalutazione del ruolo dell’Ict è clamorosa e Roggero ha detto che anche in
Confindustria non è che diano retta più di tanto. Si poteva sperare che le
decine di appelli a favore dell’innovazione e contro il declino producessero
qualche risultato.
Così non è stato.

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