Icl, ringiovanita e più stabile

La rinascita della società parte da una decisa rifocalizzazione sulle core competence. E c’è chi suggerisce che debba cambiare anche il nome, assumendo quello del nuovo proprietario Fujitsu.

A quasi un anno di distanza dalla nomina di Richard Christou come amministratore delegato di Icl, l’azienda dà positivi segnali di riacquistata stabilità e nonostante la strategia di basso profilo appare molto più interessante agli occhi della potenziale clientela professionale. La rinascita di Icl non muta però le iniziali intenzioni di trasformazione del marchio, che cambierà per essere più in linea con l’immagine del nuovo padrone, Fujitsu. Alcune voci vorrebbero che a partire dal prossimo aprile 2002, la vecchia Icl si chiami Fujitsu Services. Dopo la traumatica rottura con il precedente Ceo Keith Todd, Icl ha nominato Christou, un ex avvocato entrato molti anni prima nei ranghi dell’azienda, il 6 dicembre scorso. Nel mese di giugno è arrivata la notizia dell’incombente cambio di nome in favore del marchio Fujitsu, atteso a partire dalla primavera 2002. Nel frattempo, Icl si è impegnata a dismettere tutti i rami di attività non-core, liberandosi tra l’altro della divisione Erp Max International, per rifocalizzarsi sul reale obiettivo di business: i mercati del government, della grande impresa e dell’istruzione. Anche per gli osservatori esterni, la cura Christou ha giovato a Icl, che oggi vanta un’immagine di maggiore solidità e concretezza.

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