Ibm si allinea alla discesa dei profitti

Come le altre grandi dell’informatica, anche Big Blue ha chiuso il primo trimestre 1998 con una riduzione, seppur piy contenuta (- 17%) degli utili, a fronte di una crescita del 2% nel fatturato. La pressione sui prezzi nei pc indicata come fattore principali.

Non stato propriamente un crollo, ma anche per Ibm arrivato il tempo delle frenate finanziarie, dopo quasi due anni di crescita costante. Il primo trimestre dell’esercizio 1998, infatti, si chiuso con "solo" 1 miliardo di utili, ossia il 17% in meno degli 1,16 miliardi dello stesso periodo ‘di un anno fa e addirittura meno della met dei 2,11 miliardi di fine ’97. Piatto il giro d’affari, cresciuto solamente del 2% e salito a 17,6 miliardi di dollari.
I fattori che hanno influenzato questi risultati vanno ricercati essenzialmente nella pressione dei prezzi in campo pc, nella crisi asiatica, nei costi per acquisizioni e nelle spese di marketing associate ai giochi olimpici invernali di Nagano. Secondo il direttore finanziario, Larry Riccardi, soprattutto la situazione sul mercato pc ha pesato sul bilancio della Numero Uno mondiale:GGli altri elementi-chiave della nostra offerta, infatti, hanno dato buoni esiti. Mi riferisco alle performance di software e servizi, alla piattaforma As/400 e al controllo di costi e speseH. In effetti, il complesso delle vendite hardware calato dell’8% rispetto a un anno fa, con una ricaduta sui margini lordi, anch’essi in flessione del 4,1%. I prezzi hanno influenzato negativamente anche i mainframe S/390, anche se il numero di Mips venduti salito del 45%.
I servizi rimangono il fiore all’occhiello dell’azienda, visto che anche in questo trimestre sono cresciuti del 22%, con un totale di contratti per un totale di 6,8 miliardi di dollari. Riccardi, tuttavia, ha avvisato di non attendersi a medio-lungo termine un simile ritmo di crescita. Pi lento l’andamento del software, salito del 2% solo grazie alla spinta di Lotus Notes (2,7 milioni di siti venduti nel trimestre) e Tivoli, specie in direzione dei prodotti host-based.
é proseguita nel trimestre la strategia di conversione produttiva verso microprocessori e altri semiconduttori specializzati, in grado di produrre margini di profitto pi elevati rispetto ai chip di memoria. Cos, se le Dram pesavano per la met del business dei semiconduttori nel 1995, oggi la quota si ridotta a un sesto. In questo contesto rientrano le decisioni di produrre processori a basso costo basati sul design Arm e divenire second source per Idt e per i K6 di Amd. A breve, Ibm dovrebbe anche mostrare un maggior coinvolgimento nella fabbricazione di chipset e schede per computer compatibili Intel.
Restano da risolvere i problemi dell’area pc, dove peraltro soffrono anche le rivali di Compaq e Hewlett-Packard. La tendenza generale spostarsi verso un modello ibrido di produzione e vendita, dove i sistemi si costruiscono sulla base degli ordini e non sulle previsioni di domanda. I successi di Compaq e Hp sono ancora da misurare, mentre Ibm fa affidamento sulla Afi (Advanced Fulfillment Initiative), che intende fornire maggiori responsabilit sulla gestione del magazzino delle parti, per assemblare computer destinati a rivenditori e distributori.

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