Ibm partner di Telecom Italia per i servizi a larga banda

I due big mettono in comune le rispettive expertise per fornire, in prima battuta, servizi di e-commerce e formazione a distanza. Previsto l’avvio di dieci Internet Data Center in cinque anni.

Dopo aver annunciato un’aggressiva strategia per il mondo business,
incentrata sui
x-link
servizi a banda larga; 000; A; 17-05-2000
x-fine-link
, Telecom Italia ha raggiunto con Ibm un accordo a 360 gradi prpprio
indirizzata a sviluppare attività in questo settore per le imprese.
Dall’intesa nascerà, in particolare, quella che è stata definita la
prima rete italiana di Internet Data Center (Idc) per i servizi di
e-business "chiavi in mano". La collaborazione prevede lo sviluppo
congiunto di soluzioni applicative, che interesserà inizialmente
l’e-commerce e la formazione a distanza (distance learning). I nuovi
servizi saranno messi a disposizione delle imprese attraverso gli
Idc, che saranno dieci in totale e saranno avviati nell’arco dei
prossimi cinque anni. I primi due saranno realizzati a Roma e a
Milano entro il 2000, mentre altri seguiranno in città come Bologna,
Venezia, Torino e qualche realtà nel Mezzogiorno.
Telecom sarà proprietaria di queste strutture (presso le quali
assicurerà la disponibilità di servizi a larga banda di nuova
generazione, con il marchio Ti Wireline) e, quindi, si farà carico
dei relativi investimenti (50-60 miliardi di lire per ogni modulo). A
Ibm sarà affidata la realizzazione e l’integrazione di hardware e
software e la gestione dei centri (operativi 24 ore su 24 e 7 giorni
su 7). L’accordo, che "non prevede esclusiva tra le parti",
come ha sottolineato l’amministratore delegato di Telecom, Roberto
Colaninno, implica la condivisione dei ricavi derivanti dalle offerte
congiunte. Tra i programmi collaterali all’intesa, è prevista anche
la creazione di un "incubatore" per investire su start up italiane
nell’e-business. Sugli obiettivi economici, si è espresso il
responsabile di Ti Wireline, Rocco Sabelli, secondo il quale "le
stime per il mercato degli Idc in Italia parlano di un valore di
4mila miliardi entro cinque anni. Noi vogliamo raggiungere una quota
di mercato del 50%"
.

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