Ibm parte in crescita grazie alla Global Services

Nonostante la crisi i risultati portano segni positivi, anche se in qualche caso appena al di sotto delle previsioni degli analisti. Molto si deve al buon amdamento nei servizi.

15 aprile 2003 Il primo trimestre del nuovo
esercizio fiscale si è chiuso per Ibm con un fatturato
di 20,1 miliardi di dollari, in crescita dell’11% rispetto al pari
periodo dell’anno precedente.
Gli utili hanno registrato un incremento
dell’8% da 73 a 79 cent per azione, risultato che si ferma un
passo prima di quegli 80 centesimi ad azione attesi dagli analisti.
La
società conferma che le condizioni di business sono state difficili e che molti
clienti hanno rimandato decisioni di acquisto, ma per il momento conferma le
previsioni per l’intero esercizio.
Bene la divisione Global
Service, che, con un incremento del 24% nel fatturato salito a 10,2
miliardi di dollari, di fatto rappresenta quasi il 51% dell’intero
business di Ibm. Non è invece stato possibile separare i conti
relativi a PwC e a Sterling Software, realtà acquisite lo scorso anno, ma che
stanno contribuendo in misura significativa al rafforzamento dell’area software e
di quella servizi. Il contributo di PricewaterhouseCoopers si è peraltro fatto sentire sulla crescita del 63% fatta registrare dalla divisione Business Consulting Services.

Cala leggermente l’hardware, a 5,8 miliardi di dollari,
mentre il software cresce dell’8% a 3,1 miliardi. Dunque, se non fosse stato per l’area servizi, il fatturato trimestrale sarebbe calato e non sarebbero arrivati utili. I mainframe zSeries sono calati del 16% in valore, ma sono cresciuti del 3% in termini di Mips. Il risutlato non è troppo negativo, se consideriamo che molto acquisti sono stati differiti sia per motivi congiunturali che per l’attesa dei prossimi T-Rex a 64 bit, che arriveranno in estate. Meglio sono andati i pSeries, saliti del 15% grazie soprattutto alla fascia low-end. Stesso discorso per gli xSeries (+ 20%) e per gli iSeries (+ 22%). Ancora in declino, del 5%, le vendite del Personal Systems Group, ma la perdita del segmento si è ridotta in un anno da 203 a 69 milioni di dollari.


L’area software ha beneficiato del buon andamento del middleware (+ 9%) e dei programmi legati agli iSeries, rinnovati all’inizio dell’anno. Le vendite di WebSphere sono aumentate del 14%, controbilanciando i balbettamenti dei prodotti Lotus (- 3%) e Tivoli (-5%). Su base geografica, la regione americana pesa per il 43% del totale ed è cresciuta del 5%, mentre l’area Emea (31% del totale) avrebbe segnato un più 23%, ma è un dato che si collega alla debolezza del dollaro, poiché, considerando le valute locali, la crescita si riduce al 3%.

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