Durante l’evento TechXchange 2025, IBM ha rivelato una serie di innovazioni pensate non per la sperimentazione, ma per l’adozione concreta dell’intelligenza artificiale nelle aziende. Le nuove capacità software e infrastrutturali mirano a colmare il divario fra prototipi e uso in produzione in ambienti complessi.
Generative AI può generare un valore economico enorme, ma molte realtà aziendali restano frenate da infrastrutture ibride frammentate, dati di scarsa qualità o mancanza di prontezza tecnologica. Le novità annunciate da IBM affrontano queste sfide con prodotti concepiti per l’affidabilità, la governance in tempo reale e l’integrazione fluida con ecosistemi cloud ibridi.
IBM: orchestrazione agentica e monitoraggio continuo con AI
Al centro della strategia c’è watsonx Orchestrate, piattaforma che offre oltre 500 strumenti e agenti personalizzabili e indipendenti dall’ambiente. Con l’introduzione di AgentOps, IBM porta trasparenza e governance in ogni fase del ciclo vitale degli agenti: monitoraggio in tempo reale, controlli policy e rilevamento di anomalie diventano operativi.
Un esempio: un agente HR incaricato di gestire onboarding potrebbe applicare automaticamente benefici e payroll, ma senza visibilità su come tratta dati e politiche; con AgentOps ogni azione è tracciata e verificabile, permettendo interventi tempestivi se qualcosa non va.
L’interfaccia Agentic workflows consente di costruire flussi agentici coerenti, mentre l’integrazione in arrivo con Langflow offrirà agli utenti non tecnici un builder visivo drag-and-drop; prevista per fine ottobre la resa generale. IBM estende poi queste capacità ai mainframe con watsonx Assistant for Z, permettendo automazioni contestuali sulle piattaforme IBM Z, sempre nel rispetto della sicurezza e conformità.
Infrastruttura unificata per contesto affidabile
Grazie all’acquisizione di HashiCorp, IBM introduce Project infragraph, un piano di controllo intelligente che sostituisce tool disomogenei e processi manuali. Quando emerge una vulnerabilità (CVE), non bisogna più inviare email a decine di team né aggiornare fogli di calcolo: con infragraph si ha una visione unica d’insieme del patrimonio infrastrutturale e della postura di sicurezza in tempo quasi reale.
Progettato come componente di HashiCorp Cloud Platform (HCP), infragraph permetterà di collegare strumenti quali Red Hat Ansible, OpenShift e watsonx Orchestrate sotto un medesimo modello dati e policy. Il progetto è attualmente in fase privata beta, con lancio previsto per dicembre 2025.
Da IBM produttività per sviluppatori con AI nel ciclo SDLC
IBM introduce anche Project Bob, un nuovo ambiente integrato AI-first in fase di anteprima tecnica. Bob non è un semplice assistente di codifica: supporta modernizzazione, test, aggiornamenti e sicurezza con orchestrazione tra LLM come Claude di Anthropic, Mistral, Llama e IBM Granite.
In primo piano ci sono capacità di upgrade automatici, spostamenti di framework, refactoring su larga scala con awareness contestuale, generazione avanzata di codice che rispetta architetture e requisiti di compliance, orchestrazione end-to-end e sicurezza integrata (shift-left, scansioni preventive, migrazione verso crittografia quantum-safe).
Scelta e apertura come pilastri strategici
Per evitare il rischio di lock-in tecnologico, IBM propone un ecosistema AI che supporta la scelta: dove, come e con quali modelli operare. L’integrazione con partner esterni e strumenti di terze parti rientra nella strategia per adattarsi agli ambienti già in uso.
Tra queste iniziative figura la riproposizione dell’integrazione di modelli Anthropic in prodotti IBM (già annunciata in collaborazione con l’IDE Project Bob) e la guida Architecting Secure Enterprise AI Agents with MCP, concepita per delineare un percorso metodologico sicuro per gli agenti IA in azienda.
IBM non punta solo a offrire tecnologia all’avanguardia, ma a rendere l’AI parte integrante, affidabile e governata delle infrastrutture aziendali, trasformandola da promessa a leva operativa per il business.






