Ibm non perde di vista i mainframe

Traendo spunto dalla sempre più marcata tendenza alla ricentralizzazione dei dati, Ibm vuol continuare a far leva su uno dei propri punti di forza storici, ovvero la leadership nel settore dei mainframe. La nuova linea R6 si fregia dell’impiego …

Traendo spunto dalla sempre più marcata tendenza alla ricentralizzazione
dei dati, Ibm vuol continuare a far leva su uno dei propri punti di forza
storici, ovvero la leadership nel settore dei mainframe. La nuova linea R6
si fregia dell’impiego ormai consolidato della tecnologia Cmos, per offrire
un prodotto che si adatta alle architetture distribuite e consente qualche
risparmio, rispetto al passato. Per la prima volta, infatti, l’azienda ha
deciso di far leva anche sul prezzo competitivo, oltre che sulla
tecnologia, per tener testa alla piccola, ma agguerrita concorrenza di
aziende come Amdahl e Hitachi Data Systems.
I sistemi R6 usano la connettività Fibre Channel per aumentare il livello
di disponibilità dei cluster di prodotti Parallel Sysplex. L’antica
interconnessione Escon sarà rimpiazzata dalla più moderna Ficon, che
promette maggiore velocità e la possibilità di distribuire vari nodi, pe
r
accrescere la disponibilità e il disaster recovery. Utilizzando i
processori Cmos nell’architettura Sysplex, ciascun nodo del cluster può
fornire prestazioni fino a 900 Mips, che derivano dalla presenza di 10
processori a 124 Mips l’uno, con la mediazione del tempo di latenza. Si
tratta di una potenza doppia rispetto all’attuale G4.
Le macchine R6 integrano anche 25 Gb di memoria principale e una versione a
64 bit del sistema operativo Os/390, che però sarà effettivamente
disponibile solo il prossimo anno.

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