Ibm mette WebSphere strategie per il computing on-demand

Big Blue comunica un aggiornamento al software dell’application server, nell’ambito dell’iniziativa che permetterà alle aziende di utilizzare le risorse in base alle proprie necessità. Previsti nuovi strumenti sviluppati per aiutare le aziende ad ottimizzare l’automatizzazione di procedure complesse

4 febbraio 2003 Dopo l’annuncio di qualche giorno fa, relativo all’ingresso nel nascente settore del computing on-demand, adesso Ibm struttura le proprie strategie, mirate ad offrire alle aziende le risorse necessarie alle loro attività unicamente al momento dell’effettivo bisogno. A partire da WebSphere. Big Blue ha infatti annunciato un aggiornamento al software del server applicativo che permetterà una maggiore compatibilità con l’iniziativa di e-business on-demand. La strategia di Ibm è strettamente associata ai servizi di consulenza e di outsourcing dell’azienda per l’hosting di applicazioni business, ma Big Blue non nasconde la speranza che la riconfigurazione dei prodotti inerenti all’iniziativa di computing on-demand possa portare a un incremento nelle vendite di software e hardware. Nella stessa direzione, d’altronde, si sono già mossi concorrenti di rilievo come Sun Microsystems e Hewlett-Packard, pur non riscontrando -ancora- una concreta risposta del mercato.

Nella visione di Ibm è WebSphere a ricoprire il ruolo da protagonista: il server applicativo Java 2 Enterprise Edition per creare ed utilizzare applicazioni business personalizzate sarà rinnovato entro la metà dell’anno, in nome di una maggiore adeguatezza all’operatività di applicazioni per un’architettura orientata ai servizi. Uno stile di design delle applicazioni che, secondo quanto spiega il direttore della divisione WebSphere di Ibm, Scott Hebner, è oggi un elemento imprescindibile per il computing on-demand. «C’è una differenza fondamentale fra l’architettura necessaria agli sviluppatori delle applicazioni e quella per gli amministratori It – spiega Hebner -. Un’architettura service-oriented rende applicazioni e dati disponibili su di un network in una maniera più semplice e flessibile rispetto ai metodo tradizionali. Utilizzando tecnologie come l’Xml e i Web service, le aziende possono scambiare dati fra sistemi indipendentemente dal sistema operativo alle fondamenta o dai metodi di programmazione». Nello specifico, Ibm aggiornerà il server applicativo WebSphere con strumenti sviluppati per aiutare le aziende ad ottimizzare l’automatizzazione di procedure complesse, nonché a modificare più facilmente le applicazioni esistenti. Sarà così implementato uno strumento di work flow per i processi di business service-based (o coreography), così come un “business rules engine”, inteso a permettere una rapida riconfigurazione delle applicazioni ove necessario.

La conversione di WebSphere a una architettura service-oriented è solo una parte della strategia on-demand di Big Blue, che include anche servizi professionali e un programma per incorporare nella linea di prodotti Ibm i servizi Web e le tecnologie di grid e autonomic computing.

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