Dopo aver porto un ramo d’olivo alla comunità open-source, Ibm ha annunciato il proprio supporto formale al sistema operativo più aperto e popolare del momento, Linux, nella propria linea di server S/390, grazie alla pressante domanda da …
Dopo aver porto un ramo d’olivo alla comunità open-source, Ibm ha
annunciato il proprio supporto formale al sistema operativo più
aperto e popolare del momento, Linux, nella propria linea di server
S/390, grazie alla pressante domanda da parte degli utenti di questi
sistemi.
A seguito del report favorevole di oltre 2.000 download gratuiti del
kernel di Linux per S/390, avvenuto lo scorso gennaio, Ibm farà
partire il proprio supporto all’open-source S/390 Linux attraverso
Ibm Global Services e accordi di distribuzione con i provider di SuSe
Linux e TurboLinux. A seguito dell’annuncio della casa di Armonk,
altri due Independent Software Vendor del calibro di Computer
Associates e Bmc Software si sono impegnate per supportare Linux di
Ibm, spingendo tramite i piani di sviluppo, una sfilza di software
progettati per girare sui server S/390 Linux. Tre saranno le modalità
offerte da Ibm per far girare Linux sui propri S/390; quella nativa
che significa che Linux gira su tutto il server senza l’assistenza di
altri sistemi operativi; quella in partizione logica (Lpar), dove il
server S/390 è partizionato per far girare non solamente le
applicazioni Linux, ma anche le applicazioni dell’Os/390 e della Vm
(Virtual Machine); e, in ultimo, il supporto Vm/Esa, nel quale Linux
gira come se fosse una Vm permettendo agli utenti di far funzionare
centinaia di sistemi Linux, su un solo server S/390. Secondo un
portavoce di Ibm, i clienti possono aspettarsi il codice di SuSe
Linux al termine di giugno, mentre l’offerta TurboLinux seguirà poco
dopo. Java2 sarà disponibile per Linux su S/390 a metà giugno.