Ibm lancia una nuova tecnologia per gli Ata

Eredita funzionalità derivate dai modelli per i server, i dischi Gxp 180 riorganizzano i file in attesa, selezionando la sequenza più breve.

Il Gxp 180 di Ibm, eredita tecniche tratte dai dischi per i server. Per accelerare il trattamento di memorizzazione, i dischi Gxp 180 riorganizzano i file in attesa selezionando la sequenza più breve. Su un disco Ata standard, i dati sono trattati alla loro apparizione. Il che non comporta alcun problema in un’operazione monotasking. Invece, le applicazioni attuali richiamano sempre più flussi di esecuzione concorrenti e ogni thread genera I/O simultanei sul disco.

In questo contesto, un trattamento semplicemente per ordine di arrivo, rallenta il processo di scrittura e di estrazione. Da qui l’idea di Ibm di trattare i file in attesa con una tecnologia battezzata Tagged Command Queuing (Tcq). Con questa tecnologia, secondo Ibm è visibile un miglioramento delle performance del 30-40%, in termini di I/O al secondo. In attesa della loro destinazione, i dati sono memorizzati nella memoria tampone, di 8 Mb di Sdram nel modello 180 Gxp e tre dischi di 60 Gb ciascuno. Per quanto riguarda le specifiche, il modello Gxp 180 si attesta sui 7.200 rpm, un tempo di ricerca medio di 8,8 ms e un tempo di latenza di 4,17 ms. Il nuovo disco è disponibile nelle versioni da 60, 120 o 180 Gb.

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