Ibm lancia un hard drive per pc da 36 Gb

Big Blue prosegue sulla via dell’incremento di capacità e prestazioni lanciando una serie di nuovi dischi fissi per il segmento dei personal computer di fascia alta. Al vertice delle nuove proposte si posiziona l’Ultrastar 36 Zx, un drive da 36 …

Big Blue prosegue sulla via dell’incremento di capacità e prestazioni
lanciando una serie di nuovi dischi fissi per il segmento dei personal
computer di fascia alta. Al vertice delle nuove proposte si posiziona
l’Ultrastar 36 Zx, un drive da 36 Gb di capacità che determina, di fatto,
una nuova soglia per lo storage nel comparto, mediamente compreso tra i 15
e i 22 Gb. Stando alla società, il prodotto è in grado di contenere circ
a
30 movie di lunghezza standard. Sul fronte del miglioramento delle
prestazioni, la proposta del produttore ci chiama invece Ultrastar 18 Lzx,
un disco da 18 Gb caratterizzato da un tempo medio di ricerca pari a soli
4,9 millisecondi. Tale valore, precisa Ibm, è il più veloce disponibile
attualmente. Date le caratteristiche, questo tipo di drive è
particolarmente adatto in applicazioni audio video di alta qualità, nella
grafica, nelle animazioni e nell’utilizzo di database particolarmente
"pesanti". Ma il nuovo Ultrastar può essere sfruttato con efficacia anche
in applicazioni intranet e Internet o nel Cad. L’utilizzo della particolare
tecnologia load/unload consente, inoltre, di "parcheggiare" le testine
fuori dalla superficie del disco quando questo non viene utiilizzato, a
tutto vantaggio della riduzione del consumo energetico in modalità standby
.
Ultrastar 36 Zx e 18 Lzx, attualmente in fase di test da parte di vari
produttori di pc, saranno disponibili in volumi dal prossimo mese a prezzi,
rispettivamente, di 1.950 e 1.325 dollari. Una versione da 9 Gb costerà
invece 775 dollari. Big Blue ha anche fornito l’ennesima "provocazione"
tecnologica in tema di storage (per ora a livello di prove di laboratorio),
in base alla quale sarebbe riuscita a immagazzinare ben 20,3 miliardi di
bit per pollice quadrato (circa 2,5 byte), infrangendo, di fatto, il limite
fisico ritenuto finora raggiungibile. La densità raggiunta sarebbe
superiore di tre volte e mezzo rispetto ai drive Ibm per portatili, in
grado di immagazzinare circa 6 miliardi di bit per pollice quadrato.

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