Ibm lancia un framework per Java e segmenta i network computer

“Prende forma il progetto “”San Francisco””, grazie al quale Big Blue intende produrre applicazioni business basate su Java per ambienti legacy. Treserie di thin client arricchiscono la gamma di “”terminali”” nc.”

Anche a Ibm interessa da vicino il rapporto Internet-aziende e d è
suquesto fronte che si sono concentrati alcuni annunci di questi ultimi
giorni. Il credo Java è un punto forte della strategia di Big Blue e
un’ulteriore testimonianza è arrivata con il rilascio dei primi pezzi di
quello che è stato denominato progetto "San Francisco", in sostanza un
framework sul quale si baseranno in futuro applicazioni business scritte in
Java e destinate agli ambienti legacy. Sono pronte le prime tre componenti
del progetto. Si tratta dei servizi di base, di un layer comune a oggetti e
di una prima applicazione business. I diretti interessati a questo annuncio
dovrebbero essere gli Isv (Independent Software Vendor) che già lavorano
con servizi Java comuni. La loguca dell’ambiente è stata paragonata a
quella delle reti Atm per le banche. Un tempo ciascuno costruiva e
manteneva la propria infrastruttura
– ha spiegato Joe Damassa,
direttore marketing di San Francisco -. Oggi la rete è fornita e gestit
a
da provider specifici e le banche si preoccupano dei servizi ai clienti e
dei nuovi prodotti>.
I servizi San Francisco includeranno comuni componenti applicative, come
la contabilità o la definizione dei clienti. Un primo gruppo di Isv che
sostengono il progetto Ibm è già all’opera. All’interno vi troviamo azie
nde
come Synon, Borland e Symantec. Il ruolo del progetto è anche di offrire
agli utenti As/400 una via di migrazione software da applicazioni legacy ai
nuovi sistemi Java. Il prossimo mese arriveranno anche componenti di San
Francisco per Windows Nt e Aix, mentre la Java Virtual Machine per As/400
enterà in beta testing entro la fine dell’anno.
Intanto, Ibm prosegue anche sulla propria strada verso i network computer.
Da semplice evoluzione dei vecchi terminali, queste macchine stanno
assumendo caratteristiche più variegate. Le serie 100, 300 e 1000, appena
annunciate, vanno a coprire differenti livelli nella scala del thin client
computing immaginata da Ibm. La prima serie, venduta a 649 dollari,
comprende semplici dispositivi di accesso, soprattutto a dati Windows
immagazzinati su server diversi. Pur contenendo un browser Web minimale e
capacità di comunicazione, non viene "consigliata" una navigazione Interne
t
troppo sostenuta. Si tratta di prodotti simili ai Windows Terminal di
Microsoft, ma non in tutto conformi alle corrispettive specifiche.
La Serie 300 si propone per il retrieval applicativo e per navigazioni
Internet e intranet più consistenti. La memoria di base di 8 Mb e e monta
processori PowerPc. Il prezzo è di 799 dollari. Gli Nc 1000, infine,
arriveranno più avanti nell’anno e, per ora, si sa che avranno alte
prestazioni, una cache di secondo livello, compilatori just-in-time e i
PowerPc di maggiore potenza. Tutte e tre le linee includono browser Java e
la Jvm.

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