Ibm in linea con le aspettative

Meno deludente di altre aziende, in questa settimana nera dei bilanci delle società high tech, il trimestrale di Ibm. Che mostra però qualche chiaroscuro

In linea con le aspettative degli analisti i trimestrali
di Ibm. Nel trimestre chiuso il 31 marzo scorso la casa di Armoni ha guadagnato
1.75 miliardi di dollari, in crescita del 15% rispetto a 1.52 miliardi del pari
periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda invece le vendite, la crescita
è a una cifra (+9%) e si passa dai 19,3 miliardi di dollari del primo trimestre
dell’esercizio 2000 agli attuali 21 miliardi.
Commentando i dati del
trimestre, Luois Gerstner da un lato ha sottolineato il buon andamento nell’area
Storage e delle linee pSeries e xSeries, nonché dei mainframe z900, dall’altro
ha convenuto con gli analisti che non tutto è roseo. Se in effetti i dati
riportati da Big Blue sono sicuramente migliori di quanto registrato da Intel,
Cisco e Hp, non si può però negare che nell’area pc la situazione sia piuttosto
critica, con una perdita di 58 milioni di dollari nel trimestre. <<Segno
di un mercato maturo – è l’opinione di Gerstner -che non è più il motore
dell’industria It>>. Insoddisfacenti risultano anche le vendite nell’area
software, che risultano semplicemente in linea con l’anno precedente.

Un’analisi più di dettaglio sulla composizione del fatturato, mostra come
l’hardware abbia pesato per il 41%, lasciando a software e servizi un altro 40%.
A livello geografico, invece, il Nord America ha contribuito per 9 miliardi di
dollari (erano 8,4 lo scorso anno); l’Emea per 5,6 (5,4 nel primo trimestre del
2000); l’Asia-Pacifico per 4,3 miliardi (4 lo scorso anno).


 

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