Ibm: Ilm su infrastrutture sicure

I partner hanno la possibilità d’offrire servizi di integrazione a valore

Dicembre 2008

Per Ibm, Information lifecycle management significa allineare nel tempo il costo di gestione delle informazioni con il loro valore per l’azienda. «Si tratta di una tecnologia da tempo matura per un uso anche nelle medie imprese che offrono opportunità di usarla per vari progetti – precisa Sergio Resch, Ibm system storage platform advocate -. Innanzitutto permette di realizzare un’infrastruttura storage multilivello a costi differenziati, in cui posizionare gli oggetti in base a valore e utilizzo. Poi Ilm significa soluzioni in grado di spostare automaticamente i file meno usati su dispositivi a costo inferiore, dando così all’utente una visione di spazio infinito. A un livello più sofisticato troviamo l’archiviazione intelligente del dato nei sistemi di posta, database, Erp in base ai contenuti. Fin qui la funzione dell’Ilm è stata quella di ottimizzare il costo dello storage utilizzato. Facendo un passo avanti, si passa al Content management & Business process management, ossia all’integrazione tra informazioni provenienti da varie fonti in formati differenziati e la loro correlazione con i processi aziendali che le utilizzano. Infine, c’è la conservazione in conformità, in modo che le informazioni siano archiviate secondo la normativa».

Non mancano, però, gli ostacoli alle diffusione dell’Ilm nel midsize.
Per esempio, osserva Resch, a volte può essere difficile stabilire i livelli di servizio richiesti dalle varie tipologie di informazioni, per non citare il fatto che nei processi di conservazione la normativa non è sempre chiara. In alcuni casi si rileva anche una confusione tra supporti professionali e consumer. A parte ciò, le imprese sono tanto più interessate quanto più l’informazione è un importante elemento di business.
«Queste imprese devono assicurare la perfetta aderenza alle normative interne, in funzione del valore per il processo di business e a quelle esterne all’azienda in materia di conservazione di dati – osserva Resch –. Poi devono integrare le informazioni tra loro e con i processi, e valorizzare il patrimonio informativo: l’Ilm permette tutto ciò».

 Ma a che punto siamo sulla curva d’adozione?
«Per alcune aree come l’archiviazione delle e-mail e il content management il livello è elevato. Però, secondo Ibm, l’Ilm deve arrivare solo dopo una prima fase di ottimizzazione della infrastruttura It e una sua successiva messa in sicurezza, in modo da garantire la continuità operativa. Qui si possono inserire i rivenditori che non solo possono offrire una gamma di soluzioni molto ampia, ma anche proporre servizi di integrazione ad alto valore».

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