Ibm-FileNet, P8 4.0 è qui

La nuova release della piattaforma unificata per gestire contenuti, processi e compliance continua l’evoluzione dell’offerta della casa californiana anche dopo l’acquisizione da parte di Big Blue

All’interno del Software Group di Ibm (area che nel 2006 ha fatturato complessivamente 18,2 miliardi di dollari), l’area dell’Information management rappresenta una voce dal peso crescente, sostenuta dal consolidamento del pilastro portante (Db2) e dal continuo ampliarsi dell’infrastruttura a valore e delle sue soluzioni collegate. Rientra nella logica dei semilavorati sviluppati in ottica di Web service l’offerta di Enterprise content management di FileNet (società acquisita da Ibm nell’agosto scorso per 1,6 miliardi di dollari), che proprio in questi giorni ha rilasciato la release 4.0 di P8.


«La nuova versione della piattaforma – ha affermato Michele Mantovani, Ecm manager Italia di Ibm-FileNet – conferma il nostro impegno nei confronti dei clienti, testimoniando lo sviluppo e il supporto continuo delle linee di prodotto anche in seguito all’acquisizione. Grande è il focus sull’interoperabilità per preservare gli investimenti effettuati dalle aziende, come, d’altra parte, anche il commitment nel supporto delle architetture standard di mercato e le Soa».


Complessivamente la release 4.0 introduce 75 nuove funzionalità, migliorando l’indirizzamento delle richieste di chi i dati li produce, li usa, li controlla o li sviluppa. «Alla gestione dei processi, dei contenuti e della compliance – ha puntualizzato Giancarlo Sassi, presale manager Italia di Ibm-FileNet – la nuova versione aggiunge funzionalità di discovery, in grado di garantire intranet search, categorizzazioni e business insight». Ma non è tutto. La 4.0 migliora, infatti, il Tco complessivo, offrendo indipendenza dalla piattaforma, apertura agli standard, una maggiore sicurezza, compatibilità all’indietro e sviluppo in ambiente .Net (che ribadisce il double deployment della soluzione).


«In particolare – ha continuato Sassi -, l’indipendenza e l’apertura agli standard conferiscono alla piattaforma una maggiore scalabilità, un’alta affidabilità e la piena interoperabilità con i sistemi di storage, mentre la sicurezza unificata per contenuti e processi è sostenuta da un’unica configurazione dei directory service, lasciando spazio alla più ampia scelta di provider Single sign on disponibili sul mercato».


La maggiore rapidità di distribuzione dei contenuti è garantita, invece, da un content engine di tipo J2ee e dal supporto di documenti compositi mentre la velocità di automazione dei processi è supportata dalle prestazioni e dall’alta affidabilità del farming.


In base alla roadmap illustrata dalla società, nel quarto quarter dell’anno saranno rilasciati servizi di content federation per i repository delle terze parti, ossia un’ampia gamma di connettori per le soluzioni dei competitor.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome