Ibm disegna un contratto speciale per gli influencer

E’ una sorta di third tier quello che si appresta a creare Ibm Italia. Un canale che non va sovrapporsi a quello esistente, ma che lo affianca fornendo imbeccate su papabili clienti

23 settembre 2002 Malgrado l’autunno sia alle porte, Ibm Italia si è decisa a fare le pulizie di primavera. Ad anticiparle a 01net è Antonio Muttoni, responsabile del canale italiano di Ibm dal luglio scorso, il quale non nasconde che entro la fine dell’anno saranno portate avanti delle vere e proprie verifiche dei Bp, distributori compresi. In più ci sono in cantiere diverse iniziative messe a punto per incrementare la collaborazione con il canale e la pervasività del brand Ibm.
Priorità assoluta la stiamo dedicando alla messa a punto di un sorta di nuova figura di Business partner che possiamo definire come veri e propri influencer” spiega Muttoni. Si tratta in sostanza di prendere contatti e offrire un vero e proprio contratto con consulenti, softwarehouse, esperti di informatica in genere che possono portare ai Bp dei clienti. Una sorta di third tier, visto che questi influencer compreranno dai Bp (e non necessariamente dai distributori), ma avranno anche la possibilità solamente di “segnalare” nominativi altamente qualificati (ovvero molto prossimi all’acquisto), senza vendere prodotti.
Ibm non nasconde che vuole tornare a impossessarsi del mercato italiano e riallineare a sé la propria catena di vendita indiretta. In questo senso, come spiega ancora Muttoni, sta per essere ristudiata anche la spartizione del mercato (ciò che Ibm si ritaglia per sé, ciò che va a coprira in collaborazione con il partner e ciò che lascia a totale appannaggio del Bp). “Ma è anche vero che per ogni settore di mercato, distretto e verticalizzazione, studieremo una sorta di mappatura del canale con forti evidenziazioni per i partner che meglio si distinguono in quelle aree”.

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