IBM cede a Hitachi il business degli hard disk

Hitachi sta per acquisire il 70% del business degli hard disk IBM, con la possibilità di futura cessione del rimanente 30%. Formalmente si tratta di una joint venture tra IBM e Hitachi, che non nasconde l’evidente disimpegno di IBM da questo settore.

Nel corso degli ultimi anni il mercato degli hard disk si è dimostrato tra
i più competitivi, se non addirittura brutali, dell’industria elettronica. La
progressiva uscita dal mercato dei produttori, attraverso fusioni e
acquisizioni, ha lasciato il settore in mano a pochi protagonisti e anche questi
lottano per mantenersi a galla. Non è solo IBM a lamentarsi dei profitti, ma
anche Seagate, Maxtor e Hitachi.
Il Wall Street Journal ha dato notizia che
Hitachi sta per acquisire il 70% del business degli hard disk IBM, suggerendo
che IBM più avanti cederebbe a Hitachi anche il rimanente 30%. Formalmente si
tratta di una joint venture tra IBM e Hitachi, che non nasconde l’evidente
disimpegno di IBM da questo settore. Sebbene non sia stato quantificato
l’esborso di Hitachi, il WSJ ipotizza che sia dell’ordine del miliardo di
dollari. Secondo Dataquest, IBM è stato il terzo produttore di hard disk nel
2001 con una quota del 16,1%; Maxtor (che ha assorbito Quantum nel 2000) è stata
al primo posto con il 26,5%, seguita da Seagate con il 23,6% (Hitachi non era
tra i primi cinque produttori).
IBM ha inventato l’hard disk negli anni ’50
e i dischi Winchester nel ’73, inoltre ha aperto la strada alle tecnologie sulle
testine e sui materiali, consentendo un costante e rapido incremento
progressivo, tuttora in atto, della densità di registrazione e quindi della
capacità dei dischi. L’abbandono degli hard disk, dopo l’uscita
dalla produzione dei PC, dimostra l’intenzione di IBM di lasciarsi alle spalle
le attività non remunerative, a favore di prodotti e servizi capaci di
profitti più sicuri.
Indipendentemente dalla cessione a Hitachi del business
degli hard disk, IBM e Hitachi intendono sviluppare un’architettura comune per i
sistemi di archiviazione che costituisca uno standard aperto per il mercato
enterprise, in competizione con il colosso EMC. L’iniziativa si basa sulla
constatazione che le grandi aziende che acquistano sistemi di storage di fascia
alta vorrebbero maggiore interoperabilità e facilità di gestione e un rapporto
prezzo/prestazioni più favorevole.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome