Ibm: c’è un gap informativo nelle strategie green

Indagine: le aziende raccolgono i dati con scarsa frequenza e senza coinvolgere clienti e fornitori.

La seconda indagine annuale sulla responsabilità sociale di impresa, condotta a livello globale da Ibm tra i senior business executive, conferma l’esistenza di un divario tra gli obiettivi che le aziende si prefiggono di raggiungere e la capacità effettiva di realizzarli.

Di buono c’è che nonostante la recessione globale, quasi tutti i 224 executive sentiti hanno affermato la volontà di continuare a implementare i principi Corporate Social Responsibility (Csr) nelle loro strategie aziendali, per migliorare le prestazioni di business, il contributo all’impatto sociale e la reputazione dell’impresa.

Tuttavia, i risultati dell’indagine hanno individuato l’esistenza di tre problemi.

Primo: le aziende non raccolgono e non analizzano tutte le informazioni relative alla Csr, o non le aggregano con sufficiente frequenza. Ciò comporta che non sono in grado di implementare cambiamenti reali che potrebbero aumentare radicalmente l’efficienza, abbassare i costi, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la reputazione dell’impresa presso gli stakeholder di riferimento.

Secondo: poche aziende raccolgono dati Csr sufficienti dai partner globali della suppply chain, perdendo l’ occasione di ridurre incoerenza, inefficienza, sprechi e rischi che possono diffondersi attraverso una rete di fornitura globale.

Terzo: la maggior parte delle aziende continua a non comprendere i timori degli stakeholder, in particolare i clienti, e non li coinvolge attivamente nelle scelte dell’azienda in termini di Csr. In tal modo le aziende non colgono l’occasione di acquisire elementi di conoscenza che potrebbero migliorare l’impresa e fornire accesso a nuove opportunità.

Solo il 19 % degli intervistati raccoglie i dati sulle emissioni di CO2 settimanalmente o con maggiore frequenza. Il 24% li raccoglie non più di una volta al mese, e il 32% lo fa solo trimestralmente.

In sintesi, l’87% dei dirigenti intervistati afferma di focalizzare le attività di Csr sul miglioramento dell’efficienza e il 69% dichiara di utilizzare la Csr per generare nuove opportunità di ricavi.
Stante la recessione, il 60% degli intervistati ha affermato che la Csr è più importante per la loro impresa adesso rispetto a un anno fa, mentre solo il 6% ha affermato di ritenerla meno importante.

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