Ibm, acceleratore sulle Soa

Big Blue vara 27 novità di prodotto e 13 nuovi servizi dedicati alle Service oriented architecture. Si colmano i gap dell’offerta.

Definendola come il suo più consistente rilascio in area Service oriented architecture, Ibm ha introdotto una nuova ondata di prodotti e servizi e, contestualmente, ha aggiornato molti prodotti esistenti. Le novità, che arricchiscono una gamma d’offerta già ampia, sembrano indirizzare alcuni “buchi” evidenziati da quella parte di clienti definiti “early adopter”, soprattutto nell’area del business process management e delle funzioni per industry specifiche, ma anche nella governance dei progetti e nella predisposizione dell’ infrastruttura It.

Il totale delle new entry annovera 27 tra aggiornamenti e prodotti e 13 servizi professionali. Tra questi, WebSphere Business Services Fabric è un nuovo software che include acceleratori, tool e framework che garantiscono il rispetto di normative settoriali specifiche da parte delle applicazioni SOA. È basato anche sulla tecnologia di Webify, società specializzata nelle aree assicurazioni e sanità acquisita da Big Blue lo scorso agosto. E in effetti, a ben guardare, gli annunci nel loro complesso capitalizzano tutti gli acquisti fatti da Big Blue nell’ultimo anno.

Nuovo è anche WebSphere Registry and Repository (Wsrr), che permette di gestire i Web service e di condividere processi di business. In pratica, consente di pubblicare e reperire servizi Soa, andandoli a pescare anche in registry o repository di terze parti.

Quanto ai nuovi servizi, sono focalizzati su tre are di azione al momento sulla cresta dell’onda: sicurezza, service management e virtualizzazione. In particolare, si segnala una nuova summa metodologica per il Bpm e il Bpm Competence Center, un centro di competenza mondiale che fornisce l’accesso a un team di esperti.

I vari aggiornamenti, infine, riguardano un po’ tutto il software di Big Blue: la gamma middleware WebSphere (qui si inserisce per esempio la versione 6.02 di WebSphere Business Modeler), il brand Lotus, lo sviluppo Rational e la gestione Tivoli.

Secondo portavoce della società, quest’anno l’impegno di Big Blue per le architetture orientate ai servizi sarebbe quantificato in investimenti pari a oltre 1 miliardo di dollari. Allo stato attuale Big Blue vanterebbe circa 3.000 clienti a livello mondiale impegnati in progetti Soa.

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