Iab forum: +20% per la pubblicità sul Web

L’advertising su Internet cresce anche se meno rispetto al passato. E ora si confronta con la recessione e la tv che nella crisi riprende forza

Sull’onda del successo di Barack Obama, già attribuito alle magnifiche potenzialità della Rete, si è aperto stamattina a Milano Iab Forum che ha salutato un altro anno di crescita, +20%, della pubblicità in rete.

Non siamo più al 40% degli scorsi anni, ma il ritmo rimane interessante visto che dai 665 milioni di euro del 2007 si è passati agli 847 attuali.
“Stanno saltando i paradigmi di marketing e advertising” ha ribadito il presidente della sezione italiana dell’Interactive advertising bureau Layla Pavone che ha confermato il 20% di crescita anche per il 2009 nonostante la recessione già in atto.

Anzi, proprio la recessione, secondo Pavone, potrebbe portare qualche vantaggio agli investimenti su Internet che permettono di profilare il target e misurare i risultati con maggiore efficacia rispetto ad altri mezzi.
Trionfalistico come tradizione, l’intervento del presidente di Iab Italia, che ha ampiamente citato la campagna elettorale di Obama come case history di successo, ha trovato il suo contraltare nelle parole di Roberto Binaghi, ceo di Omd e presidente del centro studi AssapServizi di Assocomunicazione, che si è assunto il compito di riportare tutti con i piedi per terra.

Sarà anche vero che, come afferma una ricerca citata da Layla Pavone, il 96% degli europei guarda meno la televisione, ma guardando cosa è successo in passato, ha ricordato Binaghi, nei momenti di crisi vanno a fondo quotidiani e periodici, ma la televisione regge benissimo.
“Quando il mercato va in crisi la tv aumenta la forza a scapito degli altri mezzi”, ha affermato ricordando che le due crisi del ’93-94 (Mani pulite) e 2000-2003 (new economy) hanno visto la tv soffrire per soli 8 mesi la prima volta (la durata media della crisi è stata di 17 mesi) e 17 la seconda (con 30 mesi di difficoltà).

“Mentre il mercato nel 2000-03 scendeva del 4,5%, la Tv è calata del 5% e i quotidiani del 14,4%” ha osservato. “La Tv è un mezzo che in Italia costa poco, dà risposte immediate, offre quantità che oltre una certa soglia diventa qualità e ha un bacino di clienti enorme”.

E Obama avrà anche speso anche un sacco di soldi su Internet, ma in tv ha speso cinque volte quello che ha speso Mc Cain.

La differenza rispetto al passato è che prima la Tv non aveva alternative, mentre oggi Internet inizia a essere un interessante concorrente soprattutto completamente differente rispetto ai competitor di un tempo.
Per questo, ha concluso, è prevedibile che Internet nel 2009 reggerà, farà fatica a tenere i prezzi, ma non soccomberà contro il moloch televisivo. Per quest’anno si gioca in difesa.

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