I videogiochi sotto accusa

Antonio Guidi, sottosegretario alla salute, propone un bollino per i videogame e l’esclusione dal mercato per quelli più violenti

“Questa settimana nella commissione per la salute mentale chiederò l’istituzione dei bollini per i videogame: un volto sorridente o un pallino verde per quelli pacifici, un pallino rosso o uno sguardo serio per quelli cui prestare attenzione” . Nessun bollino è previsto invece per i videogame particolarmente violenti. “Chiederò che questi vengano eliminati dal mercato. Non ho nulla contro i videogame ma contro la violenza bisogna agire. Ci stupiamo dei bambini che uccidono i genitori, io dico che già lo fanno in questo mondo a parte” . E’ bastata questa dichiarazione di Antonio Guidi, specialista in neurologia e in neuropsichiatria infantile, e sottosegretario alla Salute dell’attuale governo per mettere in agitazione il mondo dei videogiochi che sperava che il pericolo bollino fosse ormai passato.
“Guidi – spiega John Holder, presidente di Leader – sembra andare avanti a testa bassa senza coinvolgere nessuno”. Colpa anche di un comparto politicamente debole dove c’è l’Aesvi, neonata associazione che racchiude alcune società che pubblicano videogiochi ma esclude i distributori, e l’Anee, gli editori digitali, che Holder dice di voler allertare per capire come comportarsi di fronte all’iniziativa del sottosegretario.

Anche perché, aggiunge, Guidi forse non sa che in realtà su molti videogiochi un bollino esiste già. E’ quello basato sulle indicazioni dell’Elspa, la European leisure software publisher association che cataloga i videogame per fasce d’età a secondo non solo della violenza ma anche del tipo di gioco per non dare in mano a un bambino di sei anni un titolo troppo complesso. Basterebbe istituzionalizzare questo tipo di bollino anche in Italia e il problema sarebbe risolto. Questa almeno è l’opinione di Paolo Iacono, amministratore delegato di Infogrames e presidente dell’Associazione editori videoludici, che parla di “accuse senza alcun fondamento scientifico” e “meccanismo mentale simile a quello che ha portato sul rogo streghe ed eretici”. Secondo Iacono quello di Guidi è un altro tentativo di “demonizzazione dei videogame”.
“Sì la bollino e no al proibizionismo” è la parola d’ordine del presidente dell’Aesvi che è comunque intenzionato a chiedere un incontro a Guidi anche per capire su quali basi il sottosegretario basi le sue convinzioni.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome