I vendor mettono il turbo agli switch

Il moltiplicarsi di annunci testimonia l’interesse del mercato, stimolato dalla progressiva riduzione dei prezzi e spinto dal crescente bisogno di banda trasmissiva.

C’è addirittura chi comincia a ventilare il “10 Gigabit to the desktop” e viene da sorridere pensando allo stupore misto a scetticismo con cui in molti accolsero l’arrivo di Fast Ethernet. Soprattutto qui in Italia, dove a lungo ai rilasci di 100 Mbps sopravvissero reti condivise.


Per arrivare alla scrivania magari ci vuole tempo, ma, almeno negli Usa, stanno diffondendosi rapidamente backbone a 10 Gbps con distribuzione di accessi 10/100/1000. Il boom del Gigabit sembra inarrestabile sotto l’insistente spinta della richiesta di banda. La chiedono i server, ormai venduti solo con scheda di rete da 1 Gbps, la pretendono le applicazioni, che creano file sempre più pesanti, la bramano i colli di bottiglia verso i data center. Anche all’interno di questi ultimi, in particolare se si guarda in casa di un service provider, le esigenze non sono da meno: basti pensare alla voracità di banda delle San (Storage area network) o alle necessità di aggregazione dell’Adsl. Peraltro, secondo le previsioni di alcune società di ricerca, a partire da Dell’Oro Group, anche in ambito enterprise cresce la voglia di Gigabit più o meno di pari passo con il calare dei prezzi. È stato ed è così per le porte di rete 10/100/1000 e il trend sembra destinato a ripetersi per i 10 Gbps.


Intanto, i vendor del settore si rincorrono nell’annunciare nuovi rilasci e pianificare strategie. Abbiamo incontrato alcuni dei principali operatori, per cercare di capire quali sono le aspettative e che tipo di prodotti si stanno affacciando sul mercato.

3Com


Le reti evolvono e sono soprattutto le applicazioni a chiedere più banda. “Basti guardare quanto pesano oggi i file di Office rispetto a qualche versione fa. Poi ci sono nuove applicazioni emergenti, come la videoconferenza, che impongono reti più performanti, più sicure e robuste”. La pensa così Giulio Galetti, direttore tecnico di 3Com in Italia, che ha presentato la nuova famiglia di switch 3Com Switch 8800, sottolineando: “Lo switch dispone di due switch fabric che aumentano la disponibilità e che, lavorando contemporaneamente, raddoppiano le prestazioni, fornendo un’ampiezza di banda resiliente fino a 1,44 Tbps”.


Quest’ultima accresce la gamma di apparati a chassis che la società aveva lanciato già nel 2003 con la serie 7700, con cui i nuovi apparati condividono molte caratteristiche e funzionalità, manifestando un ordine superiore di prestazioni. 3Com, comunque, ha esteso anche la portata degli chassis 7700, insieme a quella dei SuperStack 3 Switch 3780, con nuovi moduli 10 Gigabit.


Secondo dati 3Com, la famiglia 8800 ospita moduli fino a 288 porte Gigabit oppure fino a 24 porte da 10 Gigabit, nei tre diversi chassis di capacità crescente: da 7, 10 e 14 slot rispettivamente.

Alcatel


La linea 8800 è il punto focale della famiglia OmniSwitch e della soluzione Alcatel per reti aziendali ad altissime prestazioni. Comprende switch multiIayer, ha illustrato Paolo Lossa, responsabile commerciale della Enterprise Solutions Division di Alcatel, che svolgono funzioni di commutazione e di gestione ottimizzata del trasporto, di gestione e ricostruzione delle sessioni cadute. È la piattaforma di riferimento nella famiglia di prodotti Alcatel di nuova generazione, con funzionalità “carrier class”, un’alta densità di porte e valori di throughput ritenuti adatti per comunicazioni mono e multimediali. Supporta fino a 384 porte Gigabit Ethernet in un solo armadio e connessioni a 10 Gigabit Ethernet in modalità non bloccante. Gli ambienti applicativi per cui Alcatel lo ritiene particolarmente adatto sono le applicazioni di core e di backbone per le aziende, l’aggregazione di connessioni Gigabit, data center e server farm di grandi dimensioni, reti metropolitane in tecnologia Gigabit Ethernet. È stato concepito con un’architettura distribuita che assicura la continuità operativa in caso di guasto.

Cisco Systems


Secondo quanto riportato da Cisco, le aziende, per supportare le proprie esigenze attuali e future, stanno cercando di migliorare sia l’affidabilità sia la sicurezza della loro infrastruttura di comunicazione. Per questo, la tendenza è quella non solo di aumentare la banda del backbone, ma anche di rendere le reti più “intelligenti”. Tra le ultime novità annunciate dalla casa statunitense, con cui risponde a tali problematiche, figura il Supervisor Engine 32 per i Cisco Catalyst 6500, che estende le innovazioni a livello core, in particolare le funzionalità di sicurezza basate sull’hardware, al perimetro della rete.


Il Supervisor Engine 32 per i Cisco Catalyst 6500 è fornito con la scelta di due uplink basati su connessione Xenpack da 10 Gbps oppure 8 uplink basati su connessione Sfp (Small form factor pluggable) da 1 Gbps. Cisco ha anche introdotto una novità per la serie Cisco Catalyst 4500: il Supervisor Engine V-10Ge Layer 2/3/4, che fornisce due porte 10 Gbps wire speed oppure quattro porte Gigabit, per ottimizzare la flessibilità delle opzioni di implementazione. Tale combinazione di porte secondo la società facilita la migrazione verso i 10 Gigabit, garantendo la protezione degli investimenti.



Extreme Networks


La società ha da tempo un’offerta 10 Gigabit, che ha impostato intorno alla famiglia di dispositivi modulari Aspen 8800, caratterizzata da un’elevata densità. È proprio questo uno degli elementi significativi della strategia della casa americana.


Improntata alle funzionalità avanzate, tale strategia si basa sulla fornitura di soluzioni che possano abbinare alle alte prestazioni anche funzionalità di sicurezza e capacità di gestione multiservice.


Dichiarati come switch L2-L4, infatti, gli Aspen 8800 dispongono, a detta dei responsabili tecnici di Extreme Networks, di disponibilità elevata (in grado di supportare la voce), connettività ad alta velocità e piena sicurezza. Caratteristiche che consentono, secondo la casa americana, di realizzare reti a due livelli, aggregando direttamente tutto il traffico di accesso e di distribuzione su un unico livello core.


Si semplifica l’architettura e riducono i costi di gestione, secondo Extreme, permettendo comunque l’erogazione di servizi avanzati, come l’Ip telephony.


A tal riguardo, inoltre, si segnala il supporto dello standard Power over Ethernet su tutte le porte Gigabit. L’accesso al backbone è, inoltre, unificato per le reti cablate e per quelle wireless, oltre che per l’Ip telephony. Tra le altre caratteristiche si segnala uno switch di interconnessione per le applicazioni di high performance computing in applicazioni clustering. È disponibile anche una versione con switch singolo per soluzioni di rete di media dimensione.

Foundry Networks


Foundry Networks ha fatto del 10 Gigabit il proprio punto di forza, soprattutto per quanto riguarda i dispositivi di core L3. Recentemente, la casa americana ha varato una politica aggressiva di prezzo con il lancio della nuova famiglia SuperX.


“La nostra strategia – ha commentato Lorenzo Cristiano, country manager per l’Italia di Foundry Networks – è caratterizzata da un’offerta il più ampia possibile, tesa a fornire una risposta a tutte le esigenze dei clienti. Abbiamo, infatti, 12 sistemi Layer 2, 16 L3 e tre sistemi L4-L7, tutti a 10 Gbps”.


La domanda, secondo il dirigente, si sta sviluppando anche in Italia e le loro aspettative sono di confermare il successo fin qui ottenuto, anche in funzione degli elevati trend di crescita che si prevedono per il settore. Cristiano non nasconde che un buon driver è anche il prezzo, che per porta oscilla tra i 2.000 e i 4.000 euro a seconda dei modelli. Ancor di più dovrebbe esserlo, dunque, dopo il rilascio dei nuovi apparati.


Caratterizzati dalla compattezza del design, basato su chassis per montaggio a rack, i nuovi FastIron, TurboIron e BigIron SecureX, infatti, presentano un’elevata densità e prestazioni di tutto rispetto.


Più precisamente, si arriva fino a 128 porte wire speed 10 Gigabit, 1.632 porte wire speed da 1 Gbps o 10/100/1000 Mbps e fino a 1.536 porte wire speed 10/100/1000 con supporto di PoE.


Il prezzo, a detta dei responsabili della casa americana, è circa la metà di quello dei principali concorrenti.

Hp ProCurve Networking


ProCurve Networking è la business unit di Hewlett-Packard che fornisce soluzioni infrastrutturali di rete. Già da diverso tempo, all’interno di una strategia basata sull’architettura Adaptive Edge (e impostata attorno ai tre capisaldi di convergenza, mobilità e sicurezza), Hp ProCurve Networkingpropone una visione di rete a elevata larghezza di banda.


Secondo Andrea Scaietti, country manager di Hp ProCurve Networking, le opportunità di connettività a 10 Gigabit offerte dalle soluzioni ProCurve contribuiscono a rendere il network più robusto e affidabile, eliminando i colli di bottiglia e predisponendo l’infrastruttura per le esigenze delle applicazioni odierne e future.


Inoltre, la disponibilità di una rete a 10 Gigabit facilita l’implementazione di misure di sicurezza, riduce la manutenzione e determina minori costi di downtime.


Nella visione ProCurve la progressiva riduzione dei costi, l’attuale livello tecnologico e la semplicità di deployment consentono, oggi, di estendere la connettività Gigabit fino al desktop, realizzando una rete Ethernet a banda larga sia nel “core” che nella periferia del network.


L’offerta ProCurve Networking affronta queste esigenze proponendo diverse famiglie di switch dotati di connettività 10/100/1000 e predisposti per supportare moduli a 10 GbE. La gamma di switch ProCurve per il Gigabit comprende soluzioni a chassis quali gli switch serie 5300xl, 4100gl o i routing switch serie 9300m e gli switch stackable Serie 2700, 2800, 6108. A questi ultimi si è recentemente aggiunta la serie di switch stackable 10/100/1000 siglata 3400cl, con modelli a 24 e 48 porte, e la disponibilità di moduli di uplink a 10 GbE sia in rame sia in fibra ottica.

Nortel Networks


Le piattaforme per la realizzazione di reti aziendali a 10 Gigabit fanno parte della serie di switch Passport 8000. Gli apparati che la costituiscono, ha illustrato Anna Banfi, direttore strategic marketing di Nortel Networks Italia, dispongono di performance molto elevate che permettono la realizzazione di reti sicure e particolarmente robuste.


Di elevato livello anche la flessibilità. La soluzione può, infatti, equipaggiare board con diverse tipologie di interfacce e di densità di porte: 10 e 100 Mbit, 1 e 10 Gigabit. Può alloggiare un massimo di 128 porte Gigabit all’interno di un unico chassis. Integra anche un acceleratore Ssl, una funzionalità che rende gli apparati particolarmente adatti in ambienti data center o server farm. Numerose anche le tecnologie di connessione supportate, tra cui quelle a cella Atm e a pacchetto su dorsali Sonet.


“In pratica – ha affermato Banfi – una soluzione adatta non solo per l’azienda, ma anche per i carrier che vogliono erogare servizi metropolitani o di Virtual private network”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome