I vantaggi del VoIP

Riduzione dei costi operativi e infrastrutturali. Ma anche un aumento della produttività grazie alla disponibilità di nuove funzioni.

Per Voice Over IP (VoIP) si intende un insieme di tecnologie
software che consentono di instaurare e gestire una comunicazione audio appoggiandosi
non alla normale rete telefonica, ma a Internet.

Il motivo del crescente interesse che questa tecnologia sta suscitando si
spiega con gli importanti vantaggi che la sua adozione consente di ottenere
rispetto alla telefonia tradizionale:

  • Riduzione dei costi operativi;
  • Riduzione degli investimenti in infrastruttura;
  • Aumento della produttività grazie a nuove funzioni.

Il primo vantaggio, la riduzione dei costi operativi, è significativo
soprattutto per le chiamate che non iniziano, né terminano, su normali
utenze telefoniche. Se infatti la chiamata VoIP avviene fra due computer (PC,
palmari o smartphone) connessi ad Internet, si evita qualunque transito attraverso
la normale rete telefonica (PSTN: Public Switched Telephone Network). Pertanto,
nulla è dovuto a gestori telefonici per realizzare la comunicazione fra
le parti e, a parte il costo già sostenuto da entrambi per accedere ad
Internet, la chiamata risulta assolutamente gratuita.

In questo scenario, infatti, la chiamata è supportata non da un circuito
creato (a pagamento) nella rete telefonica di uno o più gestori, ma da
una normale connessione di rete TCP/IP fra due computer connessi ad Internet,
del tutto analoga a quella che si instaura fra il Web browser e un Web server
quando si apreuna pagina Web. Semplicemente, su quella connessione non viaggeranno
testi e immagini di un sito Web, ma la voce digitalizzata.

Altro vantaggio rilevante è la riduzione degli investimenti in infrastrutture,
grazie alla possibilità di sostituire centralini hardware tradizionali
(PBX) con semplici applicazioni software VoIP in grado di fornire un set di
funzioni equivalente, se non superiore. Le applicazioni VoIP che implementano
funzionalità di centralino telefonico possono essere notevolmente più
economiche del loro equivalente “fisico”, anzi, ne esistono perfino
di gratuite. Per esempio, il sistema completo VoIPonCD, interamente basato su
Linux e su applicazioni open source, si installa in pochi minuti su un normalissimo
PC ed è confezionato in una virtual appliance da far girare sotto il
software di virtualizzazione gratuito VMWare.

Il terzo vantaggio, non meno rilevante del risparmio, è quello costituito
dalla versatilità dei sistemi VoIP. Funzionalità avanzate come
chiamata in attesa, chiamata a tre, deviazione di chiamata, audioconferenza
sono facilmente fornite dai software VoIP. Ma il fatto più importante
è che risulta addirittura banale arricchirle con nuove funzioni, semplicemente
installando moduli software addizionali o effettuando un upgrade dei moduli
esistenti.

L’operazione risulta rapida, economica, effettuabile anche da remoto
e reversibile. Ma in fondo non è questa la vera novità, anche
i centralini hardware avevano il software aggiornabile. L’innovazione
principale del VoIP sta nel fatto che diventano possibili, o economicamente
praticabili, funzioni innovative come l’integrazione fra segreteria telefonica
ed e-mail (i messaggi arrivano via mail come allegati), i pulsanti “chiamami”
integrati direttamente nelle pagine Web (un clic e parte la telefonata), l’attribuzione
di un numero virtuale in un altro Paese, con redirezione via Internet verso
l’Italia delle chiamate in arrivo su quel numero, e così via: a
rendere possibile tutto questo sono, da un lato, l’innesto del servizio
telefonico nel contesto informatico, dall’altro la particolare struttura
di costo flat tipica delle comunicazioni via Internet.

Standard e tecnologie proprietarie
Nell’ambito delle tecnologie VoIP è importante una distinzione
fra prodotti basati su tecnologie proprietarie e prodotti basati su tecnologie
standard. Tutti i sistemi VoIP, per supportare il servizio telefonico, devono
effettuare, in modo concertato con la controparte, una serie di operazioni elementari
che la rete PSTN esegue normalmente ad ogni chiamata.

Per esempio: deve essere segnalata la chiamata in arrivo, con l’indicazione
dell’identità del chiamante; dev’esserci un modo, per il
chiamato, per accettare o rifiutare la chiamata; se la chiamata viene accettata
deve poi essere attivato lo scambio di flussi audio fra le parti in comunicazione,
con la necessità di digitalizzare la voce per trasmetterla e poi di riprodurla
all’arrivo. Infine, entrambe le parti in comunicazione devono poter interrompere
in qualsiasi momento la chiamata.

Questo insieme di operazioni viene effettuato secondo protocolli, che prescrivono
tempi, modi, simboli, forme di codifica e algoritmi di compressione da usare
nelle varie fasi. Per esempio, la trasmissione del segnale audio della voce
richiede algoritmi di compressione (per permettere il funzionamento anche quando
la connessione alla rete non è a larga banda) e algoritmi crittografici
(per ostacolare l’intercettazione e l’ascolto di una conversazione
VoIP da parte di terzi non autorizzati). Tuttavia, è ovvio che i sistemi
VoIP del chiamante e del chiamato, per poter essere compatibili, devono impiegare
esattamente gli stessi algoritmi di compressione e crittografazione.

È proprio sul terreno dei protocolli e degli algoritmi che si differenziano
i prodotti standard da quelli proprietari. I primi scelgono di impiegare protocolli
e algoritmi specificati, pubblicati e periodicamente emendati (se necessario)
da enti internazionali; due prodotti di fabbricanti diversi, che facciano però
riferimento agli stessi standard, dovrebbero essere compatibili.

Nel caso della telefonia VoIP esistono due standard alternativi per la regolazione
dell’intero ciclo di gestione delle chiamate: sono il Session
Initiation Protocol (SIP)
, definito dall’IETF (Internet Engineering
Task Force), e l’H.323, promulgato dall’ITU (International
Telecommunications Union). Specialmente nei prodotti destinati al mercato consumer
o small business, la tendenza attuale è quella di una crescente diffusione
del più semplice e recente SIP. L’H.323 rimane più diffuso
nei prodotti destinati al mercato enterprise.

I prodotti basati su tecnologie proprietarie, invece, non aderiscono agli
standard ma adottano un proprio sistema, generalmente brevettato, per gestire
le chiamate. Questo fa sì che questi sistemi possano comunicare (almeno
in modo diretto) solo con sistemi dello stesso tipo: l’utenza diventa
di fatto “prigioniera” della tecnologia proprietaria, che diventa
anche una efficace barriera all’ingresso per eventuali concorrenti.

La scelta di adottare tecnologie proprietarie è più accettabile
in prodotti software (spesso denominati softphone), specialmente se questi prodotti
sono offerti gratuitamente: anche se vincolato a uno standard proprietario,
l’utente mantiene la possibilità di “evadere” in qualsiasi
momento semplicemente adottando un altro programma gratuito. Ben diverso sarebbe
l’impatto patrimoniale se i sistemi da cambiare fossero dispositivi hardware.
Per questa ragione, i dispositivi fisici VoIP di costo non trascurabile sono
sempre basati o sullo standard SIP, o su quello H.323. Anche l’hardware
VoIP presentato come “for Skype”, nella maggior parte dei casi,
non è altro che una periferica audio USB provvista di tastiera telefonica;
l’integrazione con Skype è data semplicemente dal software di gestione.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome