I trend attesi in Italia per i macrosettori dell’It

Un volo d’uccello sullo stato dell’arte delle principali aree tecnologiche, analizzate anche in un’ottica di evoluzione futura

In queste pagine presentiamo, con l’aiuto di Sirmi, una serie di riflessioni flash sull’andamento dei mercati tecnologici più diffusi in questo momento, delineando i trend e i player maggiormente presenti in ogni area. L’obiettivo è quello di fornire alcune indicazioni sulla situazione in atto in Italia, che possono servire per inquadrare e capire quali sono le attese di evoluzione.


Il mercato Erp e gestionali


Dopo un biennio 2004 – 2005 di assestamento generale del mercato, nel quale abbiamo assistito al graduale rilancio dei gestionali (+2,6% nel 2005 sul 2004), per gli anni 2006 e 2007 si prevede una leggera crescita complessiva del settore pari a circa l’1% annuo. Tuttavia, tale incremento, se analizzato nel dettaglio, evidenzia che le due componenti che ne fanno parte registrano, nel periodo, trend molto disomogenei; per il 2006, infatti, si prevede, a fronte della sostanziale saturazione della grande azienda, un decremento dello 0,5% del mercato dell’Erp rispetto a un forte incremento (+2,8%) di quello relativo ai gestionali. A fronte di ciò, e quindi al fine di sopperire al rallentamento della domanda da parte delle grandi imprese di soluzioni Erp, va segnalata, a livello generale, la tendenza dei principali fornitori internazionali sia a presentare versioni delle loro applicazioni rivolte alle Pmi, sia focalizzare la propria offerta Erp su nuovi settori target quali la Pa, le banche, il fashion e le utility.
I principali operatori del mercato sono: Esa Software, Ibm, Gruppo Formula, Microsoft, Oracle, Sap, Ssa Global, TeamSystem e Zucchetti.


Soluzioni Crm


Nel 2005 le soluzioni Crm hanno generato un mercato pari a circa 99,7 milioni di euro, con una crescita del 2,8% rispetto al 2004; per il 2006 è atteso ancora un tasso positivo, ma inferiore all’unità. Ad oggi lo sviluppo del mercato è stato inferiore alle iniziali aspettative e le soluzioni implementate, in particolare quelle della prima generazione, non hanno sempre incontrato il giudizio favorevole delle aziende utenti. I primi progetti Crm erano di dimensioni notevoli, richiedevano tempi eccessivi per la personalizzazione e l’integrazione, scarsa usabilità delle applicazioni e limitate possibilità di apportare revisioni e miglioramenti alle applicazioni. Le aziende sono oggi disposte a investire solo nei progetti capaci di apportare realmente valore al business; cercano applicazioni concrete e vantaggi fruibili in tempi brevi; chiedono soluzioni modulabili, facilmente integrabili nelle piattaforme esistenti, flessibili e semplici da utilizzare; tendono a privilegiare i software specializzati in particolari aree del Crm (ad esempio customer retention, customer insight, trouble ticketing) rispetto ai pacchetti “monolitici” che coprono tutti i processi di Crm senza garantire la necessaria flessibilità; inoltre cresce l’interesse per le soluzioni Crm analitiche, che offrono utili funzionalità di analisi dei dati, liberando così le aziende dalla necessità di acquistare anche una soluzione completa di Bi. A fronte di tale scenario di mercato, i vendor si stanno muovendo in più direzioni, quali ad esempio:


la costruzione di un’offerta flessibile, che prevede diverse forme di implementazione della soluzione: da deployment completamente hosted, on demand, a un’implementazione on premise, fino ad arrivare a implementazioni ibride, che includono entrambi i modelli;


la “mobilizzazione” dell’applicazione di Crm su strumenti portatili.
I principali operatori del mercato delle soluzioni Crm sono: Siebel (nel 2005 acquisita da Oracle), Onyx, Pivotal e tutti i principali vendor di soluzioni Erp


It outsourcing


Al termine del 2005, il mercato dei servizi di outsourcing ha realizzato un valore di 3.473 milioni di euro, registrando una contrazione dell’1,3% rispetto all’anno precedente.


Il dato risente dell’andamento negativo del solo outsourcing captive (-4.1%), che rappresenta la componente più rilevante del mercato; se si prendono, infatti, le altre forme di outsourcing, si rileva:


un andamento positivo, seppur con tassi non elevati, per i servizi di outsourcing non captive, dei servizi di desktop fleet management;


una crescita a due digit per i servizi di gestione documentale (13,4%) e per i servizi remotizzati di backup e disaster recovery (13,5%).


Il triennio 2006-2008 è atteso in crescita non solo a livello di singole componenti, ma anche a livello totale: si prevede, infatti, la lenta ripresa dell’outsourcing captive.


Per quanto concerne il futuro, dovrebbe invertirsi il trend negativo a partire dal 2006 (+ 0,6%) e una crescita importante per il biennio successivo con un +2,5% nel 2007 e un + 3,0% nel 2008. Tale sostanziale crescita è da attribuirsi oltre all’incremento della spesa in It outsourcing da parte della Pmi, agli impatti che avranno il crescente sviluppo del mercato della sicurezza e della gestione documentale.


I principali operatori in quest’area sono: Accenture, Capgemini, Csc, Eds, Gruppo Almaviva, Ibm, T-Systems.


Sicurezza


Si è sempre detto che la sicurezza è fondamentale per la protezione dei dati aziendali, ovvero per la protezione del business. Siamo sicuri che questa affermazione sia del tutto corretta?


Se è importante gestire l’informazione non in quanto tale, bensì lungo il suo ciclo di vita, è ragionevole estendere l’ambito di applicazione della sicurezza così da includere, oltre alle informazioni, anche tutti i flussi informativi e conseguentemente i processi di business, sia quelli interni sia quelli che coinvolgono gli attori esterni all’azienda.


Se la sicurezza ha per oggetto il ciclo di vita dell’informazione, allora le esigenze di sicurezza interessano tutte le risorse Ict che sono di supporto all’azienda nelle fasi di creazione, lavorazione, gestione, fruizione e condivisione dell’informazione;


i prodotti e le soluzioni di sicurezza possono interagire o integrarsi alle altre offerte Ict per rispondere a molte delle problematiche ed esigenze Ict delle aziende utenti: gestione del ciclo di vita dell’informazione, ottimizzazione del data center, B2B, e via dicendo.


Se facciamo nostra questa ampia accezione del concetto di sicurezza, allora possiamo condividere l’affermazione che non esiste una componente del sistema informativo estranea a esigenze di sicurezza; in altre parole, accettiamo l’idea che la sicurezza sia così pervasiva da essere una componente intrinseca delle risorse Ict dell’impresa.


Con offerte di vario genere (antivirus, soluzioni di backup, firewall, IDS, IPS, VPN, PKI), gli operatori di riferimento nella sicurezza sono Ca, Check Point, Iss, McAfee, Symantec, Trend Micro, Trust Italia.


Gestione dei documenti


Una corretta gestione documentale deve prevedere:


l’adozione di soluzioni di gestione dei flussi documentali e non dei soli documenti;


la predisposizione di soluzioni di archiviazione per qualunque tipologia di documento sia utile conservare ai fini del business: documenti tradizionalmente intesi (come fatture, contratti, e così via) e non (email, immagini, e via dicendo);


l’integrazione degli archivi cartacei con quelli elettronici: l’impresa, ritenendo troppo onerosi gli investimenti necessari alla trasformazione in formato digitale dei propri archivi cartacei, può ritenere preferibile continuare a gestire contemporaneamente gli archivi digitali e quelli cartacei.Tuttavia se la gestione di tali archivi viene condotta in modo parallelo e non integrato, i costi di gestione possono risultare superiori ai benefici attesi; ne è un esempio la perdita di tempo necessaria alla ricerca di tutto lo storico su carta di documenti attualmente gestiti in formato digitale; alla perdita di tempo si somma poi la perdita di informazioni in caso di non recupero dei documenti in tempi utili all’attività da svolgere;


la correlazione dei documenti ai dati associati: in mancanza di un’associazione diretta dati/documenti, è inevitabile la perdita di una parte del patrimonio informativo dell’azienda;


la gestione integrata degli archivi a livel-lo funzionale, di processo e aziendale.


Adottare un corretto approccio alla gestione documentale non significa sottovalutare le problematiche di protocollazione, classificazione, fascicolazione, scarto, versamento nell’archivio di deposito o versamento nell’archivio storico: queste restano, infatti, rilevanti, ma non sono più le sole, in quanto rappresentano un aspetto della gestione documentale.


Con offerte di vario genere (outsourcing archivistico, soluzioni software, gestione elettronica dei documenti, firma digitale, servizi di acquisizione immagine …) i principali operatori del mercato della gestione documentale sono: Data Service, DocFlow, Documentum Italia, Elsag, Eustema, FileNet, Hummingbird, Infocamere, Siav, Sequenza.


Business Intelligence


Le soluzioni di Bi valorizzano il patrimonio informativo aziendale, rendendo accessibili e fruibili in modo semplice i dati necessari a supportare tutti i processi decisionali, trasformando i dati in conoscenza. Nel 2005 il valore del mercato italiano delle soluzioni di data warehouse (Dw) e di Business intelligence è stato pari a 75 milioni di euro, con un tasso di crescita del 4,2%; per il 2006 è atteso un incremento della spesa pari del 4%. L’andamento del mercato è influenzato da fenomeni quali lo sviluppo di funzionalità di Bi all’interno di altre soluzioni applicative (ad esempio il Crm analitico), l’integrazione con piattaforme Erp, la verticalizzazione delle soluzioni, l’offerta di strumenti basati su interfacce Web-based, la capacità dei vendor di offrire standardizzazione, scalabilità, interoperabilità, portabilità e strumenti di amministrazione. A investire in soluzioni di Bi sono prevalentemente le grandi aziende; quelle di medie dimensioni rappresentano un mercato ancora inesplorato nel quale investire, per indirizzare il quale i vendor hanno predisposto soluzioni pacchettizzate, ritagliate ad hoc, dal costo contenuto, facili da utilizzare e di rapida implementazione. Lo sviluppo di soluzioni di Business performance management, per il monitoraggio e gestione delle performance aziendali, e di soluzioni di operational business intelligence, per allineare la Bi con i processi di business, segna il passaggio del mercato della Bi dalla fase analitica a quella dinamica, che ha il suo focus nella logica di processo e nell’orientamento alle prestazioni dell’azienda; la Bi si sta trasformando da strumento di controllo dell’attività aziendale a strumento di indirizzo della stessa. Questa tendenza evolutiva è, tuttavia, lenta a manifestarsi: le aziende tendono ancora a utilizzare più che altro le funzionalità di reportistica, trascurando quelle più evolute e dinamiche.


Tra i principali fornitori di soluzioni Bi troviamo Business Objects, Cognos, Hyperion, Microsoft, Microstrategy, Oracle, Sas, Ssa Global.


Broadband


A fronte della maturità di alcune aree di servizio quali fonia e Tv digitale, le principali aree innovative in ambito Tlc sono quelle dei servizi legati alle soluzioni a banda larga come ADSL e reti in fibra ottica: l’ampiezza di banda diventa il fattore abilitante lo sviluppo di nuove offerte di servizi integrati (ad esempio la soluzione VOIP, Internet Tv e VoD) e di nuovi modelli di consumo.


Il fattore trainante della domanda di servizi di accesso a Internet negli ultimi 2 anni è rappresentato proprio dall’introduzione dei servizi di accesso broadband in progressiva sostituzione dei servizi di accesso più tradizionali e meno performanti quali RTG e ISDN; da quando, poi, l’offerta di connettività broadband ha indirizzato pesantemente il segmento consumer, la penetrazione degli accessi a banda larga in Italia ha registrato una fortissima crescita, con tassi di sviluppo a due cifre: alla fine del 2005 si contavano oltre 6,6 milioni di accessi broadband (di cui circa 5,2 milioni nel consumer), in crescita del 45,4% rispetto all’anno precedente e con previsioni di incremento di oltre il 33% per l’anno in corso. Tra i principali driver della domanda vanno certamente citati la crescente articolazione e arricchimento dell’offerta, non solo dal punto di vista “tecnologico” e di pricing (upgrade della velocità, oggi fino a 20 Mbps per l’ADSL, offerte flat e a consumo, downpricing) ma anche in termini di “contenuti” portati dalla banda larga: a questo proposito si segnalano numerosi accordi tra operatori Tlc e media per l’offerta di contenuti multimediali disponibili sui portali broadband o IP Tv; il processo di evoluzione della proposizione d’offerta da pura connettività a servizi 2&3 play è ormai in fase avanzata e l’attenzione di operatori e utenti si sposta dal broadband “as it is” verso i servizi da esso abilitati. Tra i principali fornitori di servizi broadband tutti i telco (da Telecom Italia ai competitor: Bt Albacom, Colt, Elitel, Eutelia, Fastweb, Tele2, Tiscali, Verizon, Wind, e via dicendo) ed i tradizionali Isp (quali i.Net, Itnet, e altri ancora).


VOIP


La progressiva diffusione di servizi di fonia su piattaforma IP può essere considerata la più grande discontinuità tecnologica dall’avvento della telefonia mobile. Per gli utenti residenziali e le aziende, rappresenta un’occasione per conseguire importanti saving, ma anche la possibilità di fruire di servizi innovativi. Sul fronte dell’offerta, invece, l’introduzione del VOIP comporta un progressivo abbattimento delle barriere all’entrata sul mercato dei servizi Tlc (voce), altera gli equilibri della catena del valore e favorisce lo sviluppo di opportunità per i nuovi entranti. Per l’incumbent e gli Olo (altri operatori licenziatari), tuttavia, la voce su Ip non costituisce solamente una minaccia. Per fruire di servizi di VOIP, infatti, è necessario disporre di un accesso broadband: ciò significa che l’erosione del traffico voce di tipo legacy potrà essere compensata dai maggior ricavi derivanti dall’accesso alla public Internet, nonché dai servizi a valore aggiunto, che su questa verranno veicolati: IP-Tv e connettività a banda larga per le famiglie; soluzioni IP-centrex e servizi multimediali per le aziende. Che la voce su IP si appresti a sostituire progressivamente i servizi di fonia tradizionale sembra a tal punto scontato; resta da vedere con che tempi, ma questo dipenderà dall’aggressività delle politiche di pricing degli operatori e, soprattutto, dalla loro capacità di favorire una migrazione di tipo seamless.


L’utilizzo della public Internet come infrastruttura abilitante l’erogazione di servizi VOIP e la ancora scarsa regolamentazione del settore fanno sì che su questo mercato operino categorie di player non necessariamente originarie del mondo Tlc: accanto ai carrier (da Telecom Italia a tutti i suoi concorrenti) si posizionano infatti Isp (Internet service provider con o senza infrastrutture proprie), fornitori di servizi peer-to-peer (Skype, Google, Yahoo!, fornitori di servizi di instant messaging con opzione voce, e via dicendo), fornitori di servizi atipici quali Active Network, Abbeynet e altri ancora.


IP-Vpn


Nel settore delle Tlc le revenue derivanti da servizi voce stanno mostrando un trend di progressiva contrazione, a tutto vantaggio dei servizi dati. In particolare, le utenze business stanno guardando con maggiore attenzione a soluzioni di connettività su Ip per gestire il traffico dati intra-sede in modo flessibile, sicuro e più economico rispetto alle soluzioni basate su tecnologia Atm o Frame Relay.
Considerare le IP-Vpn un servizio “tirato” dalla domanda, tuttavia, sarebbe un grave errore. Dal canto loro, gli operatori di Tlc, vedono l’occasione per porsi come unico interlocutore per tutte le esigenze di comunicazione espresse dalle aziende, con il vantaggio di poter fare up selling sui data service e cross selling sugli altri servizi IP che hanno a portafoglio: VOIP, multimedia, soluzioni di sicurezza, servizi gestiti, e così via. Tra i principali fornitori, oltre a Telecom Italia, troviamo i suoi concorrenti, in particolare quelli con forte focalizzazione sul mondo business: Bt Albacom, Colt, Fastweb, Verizon e Wind.

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