I temi caldi su cui è concentrata la ricerca

Sette sono i centri di ricerca di punta che Hp ha nel mondo: Palo Alto (California), nato 42 anni fa, Bristol (Regno Unito), Haifa (Israele), Bangalore (India), Tokio (Giappone), Pechino (Cina) e, di recente, anche San Pietroburgo (Russia), però, nel c …

Sette sono i centri di ricerca di punta che Hp ha nel mondo: Palo Alto (California), nato 42 anni fa, Bristol (Regno Unito), Haifa (Israele), Bangalore (India), Tokio (Giappone), Pechino (Cina) e, di recente, anche San Pietroburgo (Russia), però, nel complesso, i laboratori della casa statunitense sono 23, all’interno dei quali sono impiegati 600 scienziati. «Cinque sono, oggi, i temi che potremmo definire caldi per la ricerca in Hp – sottolinea Prith Banerjee, senior vice president e research director degli Hp Labs -. L’esplosione delle informazioni gioca un ruolo chiave sotto tutti gli aspetti, dall’acquisizione dei dati allo storage per arrivare alla loro distribuzione. Questa area è presa in carico da uno dei laboratori di Palo Alto focalizzato sul social computing». Ma una buona quota di investimenti è convogliata sullo sviluppo di quelli che la società definisce “cloud service”, ovvero servizi personalizzati dinamicamente sulla base delle preferenze e dell’ubicazione fisica dell’individuo. Anche la trasformazione dei contenuti (da analogici a digitali, da un dispositivo all’altro, da un prodotto digitale a uno fisico), è oggetto di forte attenzione in Hp, tanto che è stata creata una struttura ad hoc, il Multimedia Communication Lab di Palo Alto. «Le infrastrutture intelligenti e la sostenibilità dell’It sono altri fronti sui quali si concentra il nostro interesse – prosegue -. Il primo tende a verificare l’opportunità di disegnare dispositivi più sicuri, reti e architetture in grado di supportare lo scambio di contenuti e l’erogazione di servizi avanzati, mentre il secondo attiene al green It, alla riduzione delle emissioni di gas serra e dei consumi degli apparati. Relativamente a quest’ultimo aspetto, siamo particolarmente orgogliosi di un progetto che ci permette di valutare l’impatto ambientale di tutti i materiali che compongono un prodotto finito, dalla sua creazione fino allo smaltimento a fine vita». L’idea è di smaterializzare la catena della fornitura e valutare le scelte più efficienti. Ad esempio, nell’ambito del data center, il ridisegno completo ha permesso di arrivare a ridurre fino al 75% le emissioni di gas serra.

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