I servizi di eBusiness in versione hosted “fiore all’occhiello” di casa Oracle

In controtendenza rispetto all’andamento generale, con un calo del 48% nella vendita di licenze, il business dei servizi in outsourcing ha fatto segnare una crescita dell’80%.

19 marzo 2003 In un trimestre piuttosto negativo in termini di nuovi contratti, Oracle ha riferito che i risultati della suite di servizi di eBusiness costituiscono una positiva eccezione legata al crescente numero di clienti che ricorrono ai servizi hosted per ridurre le loro spese. Il fatturato registrato con la vendita di nuove licenze è infatti diminuito del 4%, a 755 milioni di dollari, nel terzo trimestre Oracle, chiuso il 28 febbraio scorso. I più colpiti sono prodotti come il database e le applicazioni, che chiudono il periodo a 602 e 140 milioni di dollari. I servizi subiscono una contrazione dell’8%, a 547 milioni.

Ma il business dei servizi in outsourcing è in pieno boom, con una crescita dell’80%. Lo stesso Larry Ellison, Ceo e presidente Oracle, definisce “anticiclico” questo andamento, specificando tra l’altro che il fatturato in questione arriva in parte da sub-contratti stipulati con clienti Ibm “dirottati” verso l’infrastruttura di servizio Oracle. «Il cliente è interessato nella possibilità di controllare i propri costi, senza acquisire nuovi prodotti – dice Ellison -. A partire dall’acquisizione di PricewaterhouseCoopers da parte di Ibm, lavoriamo a più stretto contatto con questa azienda. E’ il nostro attuale fiore all’occhiello».

Ellison ha anche cercato di mettere in miglior luce il calo registrato dalle vendite di nuovo software, sostenendo che il tasso di licenze rinnovate corrispondono in buona sostanza a clienti nuovi, vista la natura di queste licenze, molto simili a un abbonamento. Dagli aggiornamenti e dai servizi di assistenza al prodotto, Oracle ha ricavato 1 miliardo di dollari di fatturato, con una crescita del 16%. Insieme al suo responsabile finanziario Jeff Henley, Ellison riconosce però che si è trattato di un trimestre piuttosto difficile. Nei primi due mesi si era parlato di una possibile svolta, ma alla fine febbraio ha registrato una netta caduta, con molte aziende che hanno rimandato gli investimenti. I contratti di valore superiore al mezzo milione di dollari rappresentano ora il 33% del fatturato, contro la precedente quota del 35%.

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