L’esigenza di rendere scalabile la piattaforma Wintel rende urgente l’adozione di soluzioni specifiche, che solo in parte i diretti interessati sono oggi in grado di fornire. Ibm e Dell sono fra i primi costruttori a pianificare sviluppi in proprio (o quasi)
In parallelo con le prime dimostrazioni di macchine a base Intel a otto vie
(si consulti
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Tutte le meraviglie…; 017; A; 17-03-1999
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), i costruttori di pc server stanno portando avanti i propri progetti (in
genere complementari) di sviluppo di tecnologie di multiprocessing
simmetrico (Smp) e dl custering, per rendere il più possibile scalabile la
piattaforma Wintel. Trattandosi di evoluzioni proprietarie, la concorrenza
pare, in questa fase preliminare, piuttosto accesa.
Ibm e Dell si pongono in prima linea, su questo fronte. La prima con il
clustering in tempi brevi (prossimi trimestre) e l’Smp a 16 vie con
l’uscita di Merced (metà 2000), la seconda con il failover su clustering
superiori a due nodi nel corso dell’estate.
Con la tecnologia denominata, in codice, Cornhusker, Ibm si propone,
innanzitutto, di superare il limite dei due nodi imposto da Windows Nt sul
clustering. Per arrivarci, verrà utilizzata la tecnologia Phoenix, che
serve a dividere i compiti fra server multipli all’interno di
un’applicazione. Cornhusker si posizionerà al di sopra di Microsoft Cluste
r
Server e potrà gestire otto nodi per il bilanciamento dei carichi. In caso
di blocco di uno dei nodi, uno qualsiasi degli altri sette rileverà il
carico. Evidente è l’intento di convincere le strutture It a investire in
questa direzione, fino al punto di portarci le applicazioni mission
critical, ovviamente in condizioni di assoluta affidabilità. La cosiddetta
"high availability" dei server è oggi considerato il fattore critico più
importante in una scelta, assai più di quanto lo sia il prezzo o la
semplice potenza di un prodotto.
Con l’arrivo di Merced, poi, Ibm allargherà il focus verso l’Smp,
integrando un proprio chipset, denominato in codice Summit, nei sistemi
Netfinity. La tecnologia consentirà a una macchina di indirizzare fino a 1
terabyte di memoria e di scalare sistemi con un minimo di sedici vie.
Peraltro, i migliori risultati in questo contesto si dovrebbero vedere
soprattutto con il processore McKinley, che Intel prevede di rilasciare nel
tardo 2001.
Dell, invece, farà un passo importante in direzione enterprise annunciando
fra pochi giorni una partnership con NuView, destinata a importare sui
propri server PowerEdge la tecnologia ClusterX. La mossa potrà essere
giudicata da qualcuno un po’ sorprendente, alla luce del recente accordo
tecnologico da 17 miliardi di dollari con Ibm (si veda
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Ibm e Dell diventano…; 000; A; 04-03-1999
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), ma evidentemente Dell giudica per ora più affidabile la tecnologia dell
a
start up di Houston, peraltro simile a Cornhusker, visto che anch’essa si
posiziona sopra Cluster Server e si occupa di load balancing e sicurezza su
più nodi. A differenza di Ibm, tuttavia, non è previsto un supporto
superiore agli otto nodi. E su questo, probabilmente, si scatenerà in
futuro l’ennesima guerra di religione.